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Il tema è la cosiddetta, e piuttosto controversa, “dieta chetogenica”, un percorso alimentare che si caratterizza per l’abbondanza di proteine, piuttosto che di grassi, e soprattutto per il sacrificio dei carboidrati.

Alcuni titoli giornalistici (anche di testate assai serie) sono fuorvianti, lanciando l’ipotesi controcorrente che “i grassi fanno bene”. La realtà, emersa da uno studio americano pubblicato sulla rivista Cell Metabolism, è un po’ diversa, e meno “confortante”, soprattutto per noi mediterranei. Il tema è la cosiddetta, e piuttosto controversa, “dieta chetogenica”, un percorso alimentare che si caratterizza per l’abbondanza di proteine, piuttosto che di grassi, e soprattutto per il sacrificio dei carboidrati.

Il presupposto è che il livello basso di questi ultimi riduce l’impiego corporale di glucosio, il che permetterebbe di produrre composti chiamati appunto “chetoni” che alimenterebbero l’energia necessaria a bruciare grassi. Confrontando tale dieta con altri regimi alimentari è infatti emerso che la prima avrebbe un impatto positivo sia sulla longevità, sia sulla memoria, sia sulle funzioni motorie (forza e coordinamento), e perfino sui marcatori di rischio tumorale. In sintesi, essa sarebbe capace di rallentare in modo rilevante gli effetti dell’invecchiamento.

Gli stessi ricercatori si son detti “sorpresi e impressionati” dalla differenza riscontrata: un aumento del 13% della vita media dei topi coinvolti nello studio, che hanno seguito una dieta ad alto contenuto di grassi e meno carboidrati, che nell’uomo sarebbe pari a 7/10 anni di vita in più”.

Quell’equazione è peraltro solo virtuale. Sebbene gli studiosi ricordino che alcune caratteristiche metaboliche di fondo sono analoghe tra roditori e umani, l’equivalenza non esiste, tant’è che per qualsiasi conclusione definitiva in ambito medico-scientifico serve il passaggio a una sperimentazione sulle persone. Saranno pertanto necessari ulteriori riscontri, a iniziare dalla ricerca di base.

Nel frattempo, rimane inoltre essenziale evitare il “fai da te”, privo di consulti di specialisti, soprattutto dinanzi alla tentazione di scelte alimentari drastiche. Nondimeno l’indicazione sembra piuttosto chiara, a conferma quantomeno del fatto che il nostro amore per i carboidrati vada soddisfatto con cautela.

 

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