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Nei giorni scorsi la “Lega Europea Contro i Reumatismi” (Eular) si è riunita a Congresso ad Amsterdam, tracciando qualche punto essenziale in materia, con la partecipazione degli esperti della Società Italiana di Reumatologia (Sir).

Un grido d’allarme, fondate ragioni di ottimismo, l’esigenza di potenziare la pubblica informazione e di sgombrare il campo dai molti equivoci, per migliorare la prevenzione e per anticipare i tempi di diagnosi e cura, variabile cruciale per l’efficacia terapeutica. Nei giorni scorsi la “Lega Europea Contro i Reumatismi” (Eular) si è riunita a Congresso ad Amsterdam, tracciando qualche punto essenziale in materia, con la partecipazione degli esperti della Società Italiana di Reumatologia (Sir).

L’allerta è nella proporzione del problema. “In Europa ogni anno spendiamo 200 miliardi di euro per l’assistenza socio-sanitaria ai malati reumatici, oltre 4 miliardi l’anno solo in Italia. Si tratta di malattie in netta crescita in tutto il continente”, nota Roberto Caporali, segretario nazionale Sir, che ammette la difficoltà a individuare tempestivamente la malattia: “Servono più strutture sanitarie specializzate attive nelle varie Regioni”. Più strutture, ma anche più informazione, ricorda la Sir, su questo impegnata in prima linea con la campagna itinerante “Reumadays” in diverse città italiane.

Il più diffuso luogo comune è sull’incidenza dell’umidità e del freddo. “Invece il meteo non c’entra nulla, non provoca malattie reumatiche”, taglia corto Luigi Di Matteo, direttore dell’Unità di Reumatologia all’AUSL di Pescara. Tuttalpiù può alimentare il sintomo doloroso modificando la pressione sulle articolazioni, in alcuni casi specifici. In altri può valere anche l’opposto: “L’eccessiva esposizione può far peggiorare l’attività delle malattie autoimmuni come il lupus eritematoso sistemico”, avverte l’esperto.

I fattori di rischio sono soprattutto altri. Anzitutto il sovrappeso, per i suoi effetti sul consumo delle cartilagini articolari specie di anche e ginocchia, ma anche “l’eccessiva magrezza, per l’osteoporosi – spiega Di Matteo - in quanto la scarsezza di massa muscolare si accompagna a una bassa massa ossea e a un’aumentata fragilità scheletrica”. Correlativamente, è importante seguire un’alimentazione equilibrata, evitare la sedentarietà, l’eccesso di alcol e anche le sigarette, ritenute l’“alleato” principale, in particolare, dell’artrite reumatoide. “Gli anticorpi anti-CCP, che identificano le forme più severe di artrite per capacità erosiva e di danno, si formano nel polmone per effetto del fumo e precedono anche di anni l’insorgenza dell’artrite”, ricorda Mauro Galeazzi, presidente Sir.

Ma l’equivoco più grande è nel fatto che non ci si possa curare. Da un recente sondaggio della stessa Sir emerge che il 45% degli italiani neppure sa dell’esistenza di terapie appropriate verso le varie patologie reumatiche. “Abbiamo sempre più armi terapeutiche a nostra disposizione che sono in grado di controllare e contrastare la progressione di patologie anche gravi come artrite reumatoide, spondilite o reumatismi extra articolari”, aggiunge Galeazzi. Da sapere però che le possibilità di guarigione dipendono molto dalla tempestività della cura. Invece la maggior parte dei pazienti tende a trascurare a lungo le avvisaglie. Sta a loro, anzitutto, di prenderle subito sul serio, e chiederne la pronta attenzione del medico.

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