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L'olio d'oliva è il simbolo della “dieta mediterranea”, celebrata in tutto il mondo in ambito scientifico ma anche socio-culturale. C’è il riconoscimento ufficiale dell’Unesco come “Patrimonio dell’Umanità” per quel che comporta la sua produzione e il suo consumo, in termini ecologici, culturali e sociali, convivialità inclusa, ma anche per il suo acclarato beneficio sanitario.

I complimenti internazionali a volte suonano come etichette astratte, ma sulla Dieta Mediterranea non si scherza. C’è il riconoscimento ufficiale dell’Unesco come “Patrimonio dell’Umanità” per quel che comporta la sua produzione e il suo consumo, in termini ecologici, culturali e sociali, convivialità inclusa, ma anche per il suo acclarato beneficio sanitario. Quella dieta ha un “simbolo” - l’olio extravergine di oliva - le cui virtù, comparate con gli insalubri grassi saturi, sono unanimemente ammesse dagli studiosi, specie in ambito cardiovascolare.

Dall’ospedale St.Michel’s di Toronto, in Canada, arriva adesso una specifica in più, tramite una pubblicazione sulla rivista Nature. “L’elisir” scovato dagli studiosi si chiama ApoA-IV, una proteina presente nel sangue che avrebbe la capacità di “regolare” le piastrine. Queste hanno la capacità di evitare emorragie ma, se si aggregano impropriamente, possono bloccare la circolazione, elevando i rischi di trombi, infarti o ictus. La molecola, stimolata dall’olio, riuscirebbe a combinare ambedue le funzioni, la formazione delle piastrine e al contempo l’inibizione al loro insidioso accorpamento.

“Ė il primo studio che mette in relazione l’ApoA-IV con le piastrine e la trombosi, e abbiamo dimostrato come gli alti livelli di questa proteina possano ridurre la formazione di placche, quindi l’aterosclerosi”, rivendicano i ricercatori canadesi, rilevando a margine un fattore ulteriore che risulta propizio alla funzionalità della molecola: il riposo. Un buon sonno e una buona alimentazione a base di olio extravergine sarebbero dunque la “medicina” primaria della prevenzione cardiovascolare.

Si tratta dunque dell’ennesimo tassello in favore del nostro beneamato olio. Gli altri sono così riassunti dalla Fondazione Veronesi. “Regola i livelli di colesterolo nel sangue”, e specificamente quello “cattivo”, responsabile dei pericolosi restringimenti di vene e arterie. “Ė una miniera di antiossidanti”, tra vitamine e altre molecole con effetti ossigenanti e anti-invecchiamento cellulare. Ha inoltre benefici effetti digestivi, riducendo le secrezioni di acidi gastrici (quindi il pericolo di ulcere) e le conseguenze intossicanti sul fegato.

L’olio extravergine d’oliva è tra l’altro l’unico che si ottiene da una semplice estrazione meccanica (pressione, centrifugazione o altro), e per giunta secondo alcuni stretti parametri, tutelati in sede europea, che includono la spremitura a freddo e un’acidità entro la quota dello 0,8%. Alle decantate virtù si accompagna una sola cautela, ricordato dalla stessa Fondazione: “L'olio comunque non è un farmaco, un eccessivo consumo non fa abbassare il colesterolo ma, al contrario, lo innalza”.

 

 

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