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I pediatri hanno approvato ufficialmente l’utilizzo delle medicine “no brand”. Lo ha comunicato l’Associazione Culturale Pediatri, presieduta dal dottor Paolo Siani, che, aprendo le porte agli equivalenti, ha precisato che deve essere garantita l’assoluta equivalenza dei prodotti, della loro qualità e dei controlli nei processi di produzione e che deve esserci una maggiore informazione da fonti autorevoli e indipendenti per un uso più corretto dei farmaci.
Siani si è anche rivolto all'industria: i generici pediatrici devono essere più “a misura di bambino” nel sapore e negli strumenti per la somministrazione.
Per quanto riguarda l'aspetto economico, l’Associazione Culturale Pediatri considera  inaccettabile che in un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando, siano i pazienti ad assumersi l’onere di pagare la differenza tra il costo di un farmaco bioequivalente e quello del farmaco di marca.
«Al Governo di oggi e a quello che verrà domani – dichiara il presidente Siani – chiediamo più informazione e sicurezza sui farmaci no brand».

L’Associazione Culturale Pediatri chiede:

- che i farmaci generici siano equivalenti dal punto di vista della qualità e dei controlli nei processi di produzione a quelli branded;
- che le informazioni sui farmaci, generici e di marca, siano fornite dalla comunità scientifica dopo un’accurata valutazione delle evidenze disponibili per un uso più razionale dei farmaci, modificando le “liste di trasparenza” dell’AIFA che dovrebbero essere corredate degli esiti di studi di bioequivalenza, del confronto dei generici tra loro e della composizione degli eccipienti;
- che ai medici vengano forniti strumenti indipendenti per approfondire le conoscenze sulle proprietà farmacologiche dei principi attivi che prescrivono ai pazienti e del suo reale contenuto nella formulazione generica;
- che nella produzione di farmaci generici si tenga conto delle esigenze dei bambini (palatabilità, misurini per la somministrazione orale e altro).

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