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“Una robusta colazione al giorno leva il sovrappeso di torno”. Qualche blogger americano sintetizza così l’esito di uno studio californiano, in via di pubblicazione sul Journal of Nutrition.

 

“Una robusta colazione al giorno leva il sovrappeso di torno”. Qualche blogger americano sintetizza così l’esito di uno studio californiano, in via di pubblicazione sul Journal of Nutrition, presentato in questi giorni a Washington all’International Conference on Nutrition in Medicine. Non è certo una novità il consiglio di un inizio ben nutrito della giornata, per l’energia che il nostro corpo richiede, nonché per la sua capacità di “bruciare” le calorie ingerite di buon ora, ma adesso arriva una specifica ulteriore tramite uno studio di vasta scala: quel pasto è cruciale perfino all’obiettivo di perdere peso.

Gli scienziati della Loma Linda University School of Public Health, in collaborazione con due Istituti di Praga, hanno esaminato nell’arco di sette anni le abitudini alimentari di oltre 50mila ultratrentenni, anche con il tramite di periodici questionari. L’esito più vistoso e meno confutabile riguarda la colazione. Chi la saltava teneva a ingrassare di più, e non di meno. Inoltre, chi faceva della colazione il pasto più succulento della giornata raggiungeva i risultati migliori in termini di Indici di Massa Corporea.

Più discutibile un altro risultato annunciato dai ricercatori, ossia che il numero complessivo di pasti giornalieri sia funzione diretta dei rischi di sovrappeso. Verrebbe cioè contraddetto l’imperativo del “mangiare poco ma spesso”, promuovendo invece un paio di “abbuffate” quotidiane, senza ulteriori apporti di merende o simili. L’aspetto debole qui sta nel fatto che la correlazione potrebbe anche determinarsi dal solo fatto di un quantitativo globalmente superiore di cibo in una quantità maggiore di pasti, e soprattutto non sembra tener sufficiente conto della loro qualità.

A tal proposito, uno studio italiano (finanziato dalla Fondazione Barilla) rilancia i benefici di una buona dieta mediterranea, per perseguire i propri obiettivi “di linea”, oltreché di salute. Nel “decalogo”, si ribadiscono le priorità su cereali integrali, l’olio extravergine di oliva, tanta acqua, frutta e verdura, il consiglio a ridurre la carne e i formaggi, da sostituire con le proteine vegetali, quali i legumi. Bene il pesce, specie quello azzurro, bene anche limitare il sale.

E poi, naturalmente, l’appello a un’adeguata attività fisica, a iniziare dalla semplice camminata o pedalata. Insomma, bisogna muoversi, almeno un po’, tranne in un caso, ossia proprio quando si sta a tavola. “Lentezza”, “convivialità”, le parole d’ordine, celebrate anche dall’Unesco nel riconoscere la dieta mediterranea come “Patrimonio dell’Umanità”. Con una priorità in più, a quanto pare: quella di una buona e solida colazione, senza troppe preoccupazioni sugli eccessi.

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