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Se gli zuccheri sono così insidiosi, perché non vale anche per la frutta che ne è piena?

Troppi zuccheri fanno male, lo sappiamo. Ma probabilmente non sappiamo “quanto” possano far male. Di più, rimaniamo spesso un po’ confusi su alcuni concetti di base. Un blog informativo del New York Times fa ulteriore chiarezza su un quesito fondamentale: ma se gli zuccheri sono così insidiosi, perché non vale anche per la frutta che ne è piena?

 Non a caso il quesito è ricorrente nella stampa americana. Né è un paradosso che gli Stati Uniti siano ai vertici della piaga dell’obesità mentre i supermercati sono zeppi di alimenti con scritto “poco zucchero”. La contraddizione non c’è, perché la verità è che quell’etichetta dice assai poco di rilevante. Non è prioritario il “quanto” ce n'è, la cosa fondamentale è “con cosa” viene mangiato, il contesto alimentare nel suo insieme.

 Ora, il consumo di zucchero, o di alimenti che spingono l’apparato digestivo ad alimentarlo, induce il pancreas a produrre insulina per assorbire il glucosio. Se si esagera, la resistenza si allenta alimentando il rischio, tra l’altro, di alcuni tipi di diabete. Ebbene, la frutta contiene molta fibra, che facilita tale metabolismo. È racchiusa lì dentro, ma lì deve rimanere. Quando una mela viene spezzata, elaborata industrialmente o anche solo spremuta, qualcosa perde. Lo zucchero, se associato a tale parete difensiva, è innocuo. Altrimenti fa male. Tutto qua, e qua c’è tutto.

La prevenzione alimentare è essenziale, tant'è che si moltiplicano in tutto il mondo le ricerche sugli effetti negativi di diete squilibrate per la salute. Non è solo un problema di linea, di indebolimento generale del corpo e di esposizione a svariate patologie. Il danno dell'eccesso di zuccheri è perfino al cervello: una ricerca effettuata a Roma dall'Università Cattolica del Sacro Cuore ha ad esempio rilevato danni innescati alla capacità autoriproduttiva delle cellule staminali, cruciali all'integrità neuronale dell'ippocampo.

 Insomma è vero che “una mela al giorno leva il medico di torno”, ma solo se consumata intera.

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