MENU
Bastano dieci minuti per una diagnosi non invasiva, tramite una “biopsia liquida” dal sangue, o anche solo dalla saliva.

Tra i problemi più seri della cura dei tumori c’è quello di una diagnosi tardiva. Colpa spesso dei pazienti stessi, bloccati da freni psicologici. E tra questi c’è la poca voglia, tempo e denaro da dedicare a controlli ed esami. Qualcosa però sta cambiando e, a sentire i ricercatori di Los Angeles, il cambiamento si annuncia rapido, proprio sul fronte della rapidità e degli stessi costi.

La novità è annunciata da un team di ricercatori dell’Università della California. Alcuni risultati erano già stati resi pubblici un anno fa, ora sono stati sviluppati e specificati al celebrato convegno annuale dell’American Association for the Advancement of Science. In breve, anzi brevissimo, quel che è emerso è che bastano dieci minuti per una diagnosi non invasiva, tramite una “biopsia liquida” dal sangue, o anche solo dalla saliva. La tecnica, annunciata con un’accuratezza del 100%, consentirebbe inoltre il monitoraggio della progressione della malattia durante i trattamenti terapeutici. Di più, può costare pochissimo, i ricercatori la stimano a meno di 20 euro.

Tecnicamente, il dispositivo sperimentato dispone di recettori che captano il contenuto di uno specifico materiale genetico stimolando il rilascio degli “esosomi” (agglomerati molecolari rilasciati dalle cellule) funzionali alla comunicazione cellulare, e quindi il loro bio-riconoscimento.

La novità era stata presentata in precedenza come promettente per una pluralità di diagnosi, incluso il diabete. I test ne hanno ora documentato la precisione con particolare riferimento al tumore ai polmoni, e quest’anno dovrebbero entrare in piena sperimentazione clinica in Cina, che ha collaborato alle ricerche. L’approdo sul mercato occidentale, tra un trial e l’altro, è previsto nell’arco di quattro anni.

Molto si muove su questo anche in Italia. Esiste un progetto dell’Istituto Oncologico Veneto orientato a evitare la biopsia facendo leva sulle sole analisi del sangue. A Padova i ricercatori hanno poi identificato un’alterazione genetica che permette di diagnosticare il rabdomiosarcoma infantile in tempi brevi. I tempi sono comunque maturi, la strada è segnata.

Articoli Correlati

x