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Attenzione perché, oltre alla salute, è in gioco anche la legalità. In Italia è vietato vendere o acquistare medicinali senza prescrizione, nonché importare senza autorizzazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco.

Internet, che in questi giorni ha festeggiato il suo trentennale in Italia, ha costituito una rivoluzione benefica anche in ambito sanitario. Moltiplica gli spazi di informazione, anche di qualità, nonché quelli di confronto con medici e pazienti, potenziando, quindi, l'auto-consapevolezza sulla prevenzione e sulle possibilità di cura, inclusi gli aspetti di aderenza terapeutica. C'è un ambito del web che però non torna, ed è anzi particolarmente critico: è quello commerciale.

L’ultimo allarme, in ordine di tempo, arriva da un aggiornamento de Il Giorno, che fa il punto sulle importazioni farmaceutiche illegali accertate alla frontiera doganale di Linate. Ne vengono sequestrati fino a 300 pacchi al mese. Si tratta di acquisti su internet, da paesi come Cina, India o Kenya, sovente per pillole contro l’obesità o disfunzioni erettili. Prodotti dall’origine, sicurezza, principi attivi non verificati. Roba pericolosa, dunque.

Attenzione perché, oltre alla salute, è in gioco anche la legalità. In Italia è vietato vendere o acquistare medicinali senza prescrizione, nonché importare senza autorizzazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). Lo ribadisce il Decreto Legislativo del 2006, con tanto di pene detentive e laute ammende. In realtà il nodo è complesso. Dalla lettura della legge e dalle successive sentenze interpretative dei Tar emerge che la punibilità è sostanzialmente confinata agli acquisti a fini commerciali, non a consumo privato. Nondimeno, l’insidia c’è. “ È un dato di fatto che le persone che si prestano a vendere Viagra contraffatto fanno parte della criminalità" nota il Direttore dell’Aifa, Luca Pani.

Il problema, “di salute pubblica”, riguarda le distribuzioni illegali, on-line. In farmacia tale problema non esiste, specie in Italia, “ grazie a una serie di misure di prevenzione e contrasto poste come il sistema di tracciatura dei farmaci (attraverso il bollino a lettura ottica) o il processo di autorizzazione e monitoraggio delle importazioni di farmaci provenienti dall'estero ”, sottolinea ancora Pani.

Anche sul web sono in arrivo criteri normativi europei di tutela, con l’attribuzione di un bollino “pharmacy” riconosciuto ai distributori certificati. La realtà è che rimane per ora cruciale curarsi affidandosi alla certezza legale e sanitaria delle farmacie (previa l’imprescindibile consulto e certificazione del medico). Altrove è un’avventura, che gioca pericolosamente sulla salute propria e altrui.

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