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Le bevande analcoliche non sono così innocue come si potrebbe pensare. Pur non contenendo alcol, potrebbero accorciare la nostra vita. Un maxi-studio coordinato dall’International Agency for Research on Cancer ha concluso che bere due o più bicchieri al giorno di “soft drink”, cioè di bibite analcoliche contenenti zucchero o dolcificanti artificiali, è associato a un maggior rischio di morte per tutte le cause. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Jama Internal Medicine.

Per osservare più da vicino un possibile legame tra bevande analcoliche e mortalità prematura, i ricercatori sono ricorsi ai dati della European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition, uno studio multinazionale che ha reclutato partecipanti dal 1992 al 2000 all'incirca 452mila uomini e donne provenienti da 10 paesi, compresa l’Italia (gli altri sono Francia, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Norvegia Spagna, Svezia e Regno Unito). Lo studio ha valutato l’alimentazione, incluso il consumo di bevande analcoliche, all’inizio del periodo di osservazione. I partecipanti hanno anche compilato questionari con domande su fattori come livello di istruzione, fumo, consumo di alcool e attività fisica. Lo studio è durato in media 16,4 anni, durante il quale 41.693 partecipanti sono deceduti. Ebbene, coloro che avevano bevuto due o più bicchieri di bevande analcoliche al giorno mostravano il 17% in più delle probabilità di morire precocemente rispetto a quelli che avevano consumato meno di un drink analcolico al mese.

In particolare, coloro che avevano consumato due o più bicchieri di analcolici addolciti con zucchero al giorno presentava l’8% in più delle probabilità di morire precocemente rispetto a chi aveva bevuto meno di un bicchiere al mese e chi aveva consumato due o più bicchieri di analcolici con dolcificanti artificiali aveva il 26% in più delle probabilità di morire prematuramente rispetto a chi ne aveva bevuto meno di un bicchiere al mese. In particolare, coloro che hanno consumato due o più bicchieri di queste bibite hanno avuto un maggior rischio di morire per malattie circolatorie e per malattie digestive. Non è invece stata osservata alcuna associazione tra il consumo di soft drink e la mortalità per cancro. “I nostri risultati sulle bevande analcoliche zuccherate forniscono un ulteriore supporto alla limitazione del consumo e alla loro sostituzione con altre bevande più salutari, preferibilmente acqua”, dice Neil Murphy, ricercatore presso la International Agency for Research on Cancer e coautore dello studio. “Per gli analcolici addolciti artificialmente, abbiamo bisogno di comprendere meglio i meccanismi che potrebbero essere alla base di questo legame e si spera che ricerche come la nostra stimoleranno questi sforzi”, aggiunge.

I ricercatori riconoscono che vi erano differenze tra i due gruppi che andavano al di là del consumo di analcolici. “I grandi consumatori di analcolici avevano BMI più alti ed erano in gran parte fumatori”, sottolinea Murphy. “Abbiamo effettuato aggiustamenti statistici nelle nostre analisi per BMI, abitudini di fumo e altri fattori di rischio per mortalità che potrebbero aver falsato i risultati e le associazioni positive sono rimaste. Tuttavia, non possiamo escludere - aggiunge - che questi fattori abbiano influenzato i risultati, quindi non possiamo affermare che le associazioni che osserviamo siano causali”. Tuttavia, secondo i ricercatori, questi risultati dovrebbero spingere a intraprendere iniziative pubbliche per limitare il consumo di bevande analcoliche.

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