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Dagli Stati Uniti arriva un nuovo trattamento che consente di distruggere le placche arteriose, quei depositi localizzati di materiale grasso all'interno delle paretiche determinano una riduzione o un'ostruzione del flusso di sangue al cuore. Un gruppo di ricercatori dell’Università del Kansas ha creato una combinazione di laser e ultrasuoni che “vaporizza” le placche di colesterolo nelle arterie in modo efficace e sicuro. Grazie alla sua capacità di rimuovere anziché comprimere i depositi di grasso che rivestono le arterie, questa tecnologia sarà in grado anche di impedire alle placche arteriose di riformarsi. I risultati sono stati pubblicati sul The Journal of the Acoustical Society of America.

Oggi nessun trattamento può invertire il restringimento delle arterie. Si può solo impedirne il peggioramento con farmaci e con cambiamenti nello lo stile di vita. Ma quando le placche arteriose hanno fatto troppi danni, l’unica opzione e quella chirurgica: l'applicazione di un “palloncino” per espandere l’arteria e comprimere la placca. Un rimedio che spesso provoca recidive. Tra le procedure studiate per la rimozione delle placche arteriose, c'è la Laser Capture Microdissection (microdissezione laser), in grado di vaporizzare il colesterolo e i detriti attaccati alle pareti arteriose nell’aterosclerosi. Una tecnica che però presenta problemi perché l’uso di un potente laser non è privo di effetti collaterali. Un ostacolo, quest'ultimo superato dal nuovo studio guidato dallo scienziato Rohit Singh. La tecnica messa a punto dagli studiosi combina un laser a bassa potenza con ultrasuoni. In questo modo si rimuovono le placche arteriose e, in particolare, con gli ultrasuoni si “mitigano” gli effetti del laser.

I primi test del dispositivo sono stati eseguiti su campioni di grasso della pancia di maiale. Questo ha permesso di calibrare laser e ultrasuoni fino a raggiungere i parametri ottimali. Nella seconda fase, gli scienziati hanno operato su campioni di placca raccolti direttamente da pazienti umani. Ebbene, dai risultati è emerso che il nuovo sistema non comprime semplicemente le placche arteriose, ma le distrugge. In questo modo si riduce il tasso di riformazione delle placche e in generale si riduce il danno alle arterie. “Nel complesso, la combinazione di ultrasuoni e laser riduce la necessità di potenza laser e migliora l’efficienza della rimozione della placca aterosclerotica”, conferma Singh. Attualmente i ricercatori stanno pianificando di eseguire test sull'uomo.

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