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Sarebbero circa 238mila i decessi per inquinamento atmosferico che potrebbero essere evitati ogni anno se i paesi dell’Unione Europa rispettassero effettivamente le linee guida sulla qualità dell'aria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). E più di 400.000 vite potrebbero essere salvate se si riuscisse a eliminare completamente l’inquinamento atmosferico da particelle. Questo è quanto emerge da un’analisi condotta dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, diffusa a pochi giorni di distanza dall’approvazione del Consiglio dell’UE di una nuova direttiva mirata alla riduzione dell’inquinamento atmosferico entro il 2030.

Mentre i Paesi dell’UE lavorano per raggiungere i nuovi limiti di legge, uno studio pubblicato su Nature ha stimato i benefici che potrebbero derivare rapidamente dalla riduzione dell’inquinamento atmosferico causato dal traffico e dal riscaldamento domestico. Gli scienziati hanno preso in considerazione 41 Paesi europei, scoprendo che una riduzione del 20% dell’inquinamento da traffico stradale potrebbe ridurre i decessi annuali in eccesso in tutta Europa di circa 7mila persone all’anno, grazie alla diminuzione dell’inquinamento da particelle. La Germania è in cima alla classifica con una riduzione potenziale di oltre 1.000 decessi all’anno; per il Regno Unito e l’Italia, la diminuzione stimata è di oltre 500 morti. Queste stime si basano sulle statistiche relative al 2015.

Una riduzione del 20% dell’inquinamento atmosferico dovuto al riscaldamento domestico comporterebbe circa 13mila decessi in meno ogni anno. L’Europa orientale e centrale ne beneficerebbe maggiormente, a causa dell’elevato utilizzo di combustibili per il riscaldamento. Germania, Italia, Polonia, Ucraina e Turchia registrerebbero oltre 1.000 decessi in meno ciascuna e il Regno Unito oltre 650 decessi in meno. Il nuovo studio ha anche dimostrato che più della metà dei benefici deriverebbe dalla riduzione dei decessi per infarto, ictus e diabete di tipo 2, oltre che per cancro ai polmoni.

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