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Al di là della riduzione dei livelli di colesterolo LDL, controllare questo parametro riduce addirittura la mortalità.Diversi studi hanno dimostrato che, nelle persone che hanno subito un evento ischemico, è vantaggioso un trattamento con statine che mantenga il colesterolo LDH al di sotto di 70 mg/dl. In questo modo si ha una notevole riduzione dei nuovi episodi, dell'infarto e della mortalità. Uno studio statunitense aggiunge ora un altro tassello alla prevensione secondaria, cioè il controllo dei trigliceridi, che sono la forma in cui i lipidi introdotti con gli alimenti vengono trasportati nel sangue. Infatti, analizzando 4162 pazienti che erano stati ricoverati per ischemia acuta, si è riscontrato che mantenendo i trigliceridi sotto la soglia dei 150 mg/dl miglioravano tutte le variabili: anzi, per ogni 10 mg/dl di trigliceridi in meno si riduceva il rischio dell'1,6%. Certamente raggiungere bassi livelli di colesterolo e di trigliceridi è più complesso, ma potrebbe valerne la pena.

Fonte: Miller M, et al. Impact of triglyceride levels beyond low-density lipoprotein cholesterol after acute coronary syndrome in the PROVE IT-TIMI 22 trial. J Am Coll Cardiol 2008;51(7):724-730



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