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Via libera a tate straniere, asili multilingue e vacanze studio all'estero. Imparare a parlare idiomi diversi da quello del Paese nativo fa benealla salute, almeno a quella della mente. La buona notizia arriva dai ricercatori della Tel Aviv University (Israele), secondo i quali doversi districare tra diverse lingue protegge la mente dall'invecchiamento. Il team di Gitit Kavè, neuropsicologa dell'Herczeg Institute on Aging dell'ateneo israeliano, ha scoperto infatti che gli anziani poliglotti ottengono i risultati migliori ai test sulla funzionalità cognitiva. In uno studio iniziato nel 1989 su un gruppo di persone tra i 75 e i 95 anni, i ricercatori hanno indagato la conoscenza e l'abitudine a parlare diverse lingue (da due a tre e oltre), sottoponendo poi gli anziani a una serie di test cognitivi. Più lingue si conoscono e si parlano, migliore è lo stato cognitivo di una persona. "A regalare una mente pronta e lucida in tarda età contribuisce anche il grado di istruzione di un individuo", avvertono gli studiosi. Ma sembra che il numero di lingue parlate abbia un effetto benefico a sè. "Abbiamo scoperto che il fatto di sapersi esprimere in più lingue è correlato in modo più significativo allo stato cognitivo proprio negli anziani che non hanno studiato affatto", ha precisato la Kavè.

Fonte: Adnkronos Salute

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