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L'esposizione del feto a sostanze chimiche molto comuni, presenti anche in contenitori per gli alimenti, potrebbe essere responsabile di un aumento del rischio di sviluppare obesitàin età adulta. Lo sostiene uno studio statunitense presentato all'European Congress of Obesity. Gli esperimenti sono stati eseguiti su modelli animali: i ricercatori dell'Università di Tufts hanno esposto, in una fase precoce della gravidanza e per un periodo di tempo circoscritto, cavie di laboratorio gravide. Ebbene, la progenie tendeva a ingrassare molto di più rispetto a quella di un gruppo di controllo, indipendentemente dall'alimentazione e dall'attività fisica svolta, nonostante il peso corporeo alla nascita fosse inferiore alla media. Una di queste sostanze è il bisfenolo A, una sostanza da decenni oggetto di ricerche per la sua potenziale pericolosità. Ma anche l'acido perfluoroctanoico, usato, per esempio, per le buste dei pop-corn per forni a microonde. "Uno dei problemi con cui dobbiamo fare i conti - spiega Suzanne Fenton, una biologa impegnata nella ricerca alla U.S. Environmental Protection Agency - è che non sappiamo dove tutte queste sostanze chimiche si trovino". Secondo Bruce Blumberg, della University of California, questi prodotti chimici influenzano il sistema endocrino, provocando alterazioni genetiche e metaboliche coinvolte nell'aumento di peso.

Fonte: Adnkronos Salute

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