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Fanghi, bagni termali e cure inalatorie piacciono agli italiani. E lo testimoniano i numeri.Il valore della medicina termale del Belpaese non è solo scientifico, ma anche economico: il fatturato del comparto, pari a 734 milioni di euro, è costituito all'82% da prestazioni sanitarie, pari a più di 580 milioni l'anno. Ben 199 milioni si spendono solo per i fanghi e i bagni termali, 172 milioni per le cure inalatorie. Lo hanno detto gli esperti oggi a Roma, nell'incontro su Le terme alleate della Ricerca: il ruolo della Fondazione per la Ricerca Scientifica Termale. "Tutto ciò - spiega Filippo Maria Fernè, presidente della Fondazione per la ricerca scientifica termale - è possibile grazie alla presenza di ben 380 stabilimenti termali funzionanti in 170 comuni, la metà dei quali al Nord". E questo anche se la Regione con il più alto numero di stazioni è la Campania (114, seguita dalle 110 del Veneto). Un patrimonio collegato a 5831 esercizi alberghieri, con oltre 381mila posti letto.



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