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È stato osservato che internet viene molto usato da categorie particolari di pazienti sia per reperire informazioni sia per comunicare con chi ha lo stesso problema di salute.Si formano così comunità virtuali che diventano uno strumento valido anche per programmi di supporto a soggetti per esempio con lombalgia, malattie cardiache o respiratorie e diabete. È stato monitorato l'uso di questi siti da pazienti colpiti da psoriasi, coinvolgendo 260 partecipanti in cinque gruppi online di questo genere. Le persone coinvolte avevano da 18 a 75 anni e nel 70% dei casi la psoriasi era da moderata a grave. Le azioni eseguite online più di frequente sono state l'invio di messaggi e la ricerca di informazioni, 65% e 63% rispettivamente. Metà dei partecipanti ha riferito la percezione di un miglioramento della qualità di vita, il 41% di un cambiamento in positivo della gravità della psoriasi e tre quarti ha indicato l'anonimato come un aspetto importante dell'interazione online. Il fatto stesso di relazionarsi con altri scrivendo dei propri problemi è dunque probabilmente d'aiuto contro il senso di depressione e solitudine che può accompagnarsi a questa patologia.



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