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Grazie alla prima mappa delle aree del DNA legate al rischio di un attacco cardiaco precoce ora è possibile identificare il rischio cardiovascolarein che ne è portatore. "Abbiamo decodificato nel genoma umano i geni correlati alla predisposizione all'infarto miocardico giovanile, nonchè alle ricadute" spiega Diego Ardissino, direttore della Cardiologia presso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. "Abbiamo scoperto che il genotipo rs1333040 accresce significativamente il pericolo. Per chi nasce ereditando un singolo gene della serie 9p21.3 si può stimare un aumento di rischio del 19%, mentre chi l'eredita da entrambe le proprie linee genetiche, paterna e materna, il pericolo arriva al 41%". Se si hanno precedenti familiari, o personali, per queste specifiche patologie il sospetto può essere correttamente accertato e chiarito con analisi del sangue. "Un esame da consigliarsi di routine a giovani e giovanissimi che vogliano intraprendere un'attività agonistica, i cui sforzi potrebbero al caso risultare altamente sconsigliabili", suggerisce l'esperto.



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