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La recente manovra economica varata dal Governo ha stabilito, fra i provvedimenti necessari in materia di Sanità, l’introduzione di ticket sulle visite specialistiche e i codici bianchi al pronto soccorso. Non certo una buona notizia per i pazienti italiani, anche se la manovra stessa ha previsto di fatto alcune deroghe all’applicazione di queste norme. In  primo luogo, non tutte le Regioni saranno infatti costrette ad imporli, ma solo quelle che non sapranno trovare una soluzione alternativa. Inoltre, resteranno dovunque esenti dal pagamento dei ticket alcune categorie di cittadini individuate come fasce deboli, fra cui anziani, bambini, invalidi e malati cronici.
Le norme della manovra, già entrate in vigore, ripristinano il ticket di 10 euro sulle prestazioni specialistiche varato nel 2007 e confermano il ticket di 25 euro sui ricorsi impropri al Pronto soccorso, i cosiddetti “codici bianchi”. C’è da dire che questi ticket si andranno a sommare a quelli già esistenti, che variano secondo la Regione, innalzando i costi per gli utenti. Tanto che da più parti si è evidenziato come in questo modo il costo di alcune prestazioni si venga pericolosamente ad avvicinare a quello delle strutture private.
Fortunatamente, sono molte le Regioni che si stanno adoperando per evitare il rincaro. Secondo quanto stabilito dalla manovra, le Regioni infatti possono anche decidere di non applicare il ticket sulla specialistica di 10 euro purché adottino altre misure di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie. La maggior parte delle Regioni ha deciso di “congelare” provvisoriamente il provvedimento e studiare alternative compatibili con le risorse. Solo in alcune di esse (Lazio, Lombardia, Sicilia, Liguria, Puglia, Calabria, Basilicata) i ticket sono scattati automaticamente dall’entrata in vigore delle norme. Altre (soprattutto Toscana, Veneto ed Emilia Romagna) si stanno impegnando per evitarli del tutto.
Per quanto riguarda le esenzioni, è stato lo stesso ministro della Salute Ferruccio Fazio a voler rassicurare che in questa manovra “dura ma necessaria per evitare rischi finanziari al nostro Paese, il Governo ha mantenuto il criterio di garantire a tutti i cittadini l'accesso alle prestazioni sanitarie”. Diverse le categorie messe al riparo dal ticket, comunicate dal ministro: “gli esenti per età e reddito (bambini e anziani con redditi familiari sotto i 36.150 euro annui); i disoccupati, pensionati sociali e pensionati al minimo e i loro familiari a carico, con basso reddito (8.260 euro, aumentato in base al numero dei familiari); i malati cronici e i cittadini affetti da malattie rare in possesso dell'attestato della Asl; gli invalidi civili, di guerra, per lavoro e per servizio".
“Ciò premesso, al fine di assicurare ancor più a tutti, e soprattutto alle fasce deboli della popolazione, le prestazioni necessarie alla promozione e al mantenimento della salute, ho anche proposto al Ministero dell'Economia di rimodulare le esenzioni ai ticket per meglio ancorarle al principio dell'appropriatezza", ha concluso Fazio.
Di seguito, ecco nel dettaglio tutti i requisiti per rientrare nelle categorie esenti dai ticket:
- cittadini di età inferiore a sei anni e superiore a sessantacinque anni, appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro;
- disoccupati e loro familiari a carico appartenenti a un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico;
- titolari di pensioni sociali e loro familiari a carico;
- titolari di pensioni al minimo di età superiore a sessant'anni e loro familiari a carico, appartenenti a un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico;
- gli invalidi di guerra e per servizio appartenenti alle categorie dalla I alla V, gli invalidi civili e invalidi per lavoro con una riduzione della capacità lavorativa superiore ai 2/3, gli invalidi civili con indennità di accompagnamento, i ciechi e sordomuti, gli ex deportati nei campi di sterminio nazista KZ (categoria equiparata dalla legge agli invalidi e mutilati di guerra) e le vittime di atti di terrorismo o di criminalità organizzata;
- categorie di cittadini che sono esenti per la prestazioni connesse alla loro condizione temporale: donne in gravidanza; donatori di sangue; donatori di organi e tessuti; soggetti sospetti di essere affetti da HIV; soggetti che si avviano alla prevenzione di tumori; soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni o somministrazione di emoderivati; giovani con meno di 18 anni che cominciano un'attività sportiva agonistica in una società dilettantistica; soggetti con malattie croniche o rare che vanno inseriti nelle liste d'attesa per il trapianto.

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