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In Italia i farmaci generici (che contengono lo stesso principio attivo dei medicinali originali il cui brevetto è scaduto) piacciono poco. Panorama ha fatto analizzare quattro prodotti di marca e le loro versioni generiche da un laboratorio autorizzato dall’Agenzia italiana del farmaco.

I medicinali scelti per le analisi sono stati: l’antiinfiammatorio Voltaren, l’antibiotico Augmentin, l’antifebbrile Tachipirina e l’antidepressivo Prozac. I risultati delle prove di laboratorio spazzano via i pregiudizi: i generici si sono dimostrati equivalenti a quelli originali. Nei test in vitro, tutte le pastiglie sono state messe a contatto con un liquido che simula i succhi gastrici dell’organismo, per verificare in quanto tempo il principio attivo si dissolvesse (ossia venisse metabolizzato una volta ingerito). E i generici hanno superato la prova: nessuna differenza sostanziale.
Eppure, a distanza di 10 anni dal loro arrivo, il consumo dei medicinali no logo supera a stento il 12 per cento del totale. Gli italiani potrebbero risparmiare 500 milioni di euro ogni anno se l’uso dei generici fosse allineato a quello degli altri paesi europei, dove in alcuni casi sfiora il 70 per cento.

Fonte Panorama

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