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Come evidenziato negli ultimi tempi, anche per via della nuova legge sui farmaci generici, l’Italia è uno dei pochi Paesi rimasti in cui i farmaci di marca sono ancora molto "amati". Nella maggior parte del resto d'Europa e negli Stati Uniti le politiche di incentivazione dei generici sono molte e varie. In Inghilterra, gli aspiranti medici imparano già durante i loro studi a prescrivere direttamente il principio attivo e non la marca del farmaco. Secondo un'indagine dell’Austrian Health Institute, tra i 27 Paesi dell’Ue, 22 paesi incoraggiano i medici a prescrivere il principio attivo del farmaco, mentre in Estonia, Lituania, Portogallo e Romania è obbligatorio. E in Italia? La situazione è particolare, come descritto in un'indagine di Federconsumatori.

Ormai sono 23 i Paesi dell'Union Europea in cui le assicurazioni socio-sanitarie o i sistemi sanitari hanno introdotto una regolamentazione o delle linee guida precise di prescrizione per gli equivalenti. Per 9 Stati queste linee guida sono obbligatorie. È prassi, inoltre, monitorare il comportamento dei medici riguardo alle prescrizioni, medici che sono tenuti spesso a spiegare le motivazioni delle loro scelte.

Fonte AssoGenerici

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