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Diffusione della prevenzione, abbattimento delle liste d’attesa per terapie e diagnosi, piani di analisi costo-efficacia, abbattimento degli sprechi, impiego dei medical device ove tale utilizzo sia migliorativo sotto il piano della qualità della vita del paziente e della riduzione dei costi, accesso uniforme, su tutto il territorio e per tutte le età, ai servizi sociosanitari e ai farmaci innovativi, sviluppo di sinergie e progetti che mettano l’anziano al centro dell’impegno di medici di famiglia e specialisti.

 

Sono alcune delle linee guida emerse nell’ambito del I Congresso della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute, organismo nazionale di FederAnziani preposto alla tutela del diritto alla salute dei cittadini, che ha visto riuniti per due giorni a Montesilvano (Pescara) circa 3.000 delegati per porre a confronto criticità e soluzioni sul tema del diritto alla salute.
Nella seconda giornata dei lavori i circa 600 medici, avvocati ed economisti sanitari, componenti delle Commissioni Tecniche dei 15 Dipartimenti in cui si articola la Corte, hanno presentato ai 2.500 delegati FederAnziani riuniti da tutta Italia le conclusioni dei lavori svolti il giorno precedente in aula, dove sono state analizzate le criticità delle rispettive aree specialistiche ed elaborate proposte da presentare in tutte le sedi competenti, dalle istituzioni alle direzioni generali di Asl e Aziende Ospedaliere.
Ecco, in sintesi, alcune delle proposte elaborate dai 15 Dipartimenti.
Impegnarsi nella prevenzione per rendere operativo il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, facendo in modo che gli operatori sanitari si vaccinino come previsto dalle normative vigenti; estendere la vaccinazione agli insegnanti e a tutte le categorie esposte al contagio; sensibilizzare i medici di famiglia rendendoli più attivi sul fronte della diffusione della prevenzione vaccinale, come previsto dal loro contratto nazionale di lavoro, alfine di prevenire i circa 8.000 morti causati ogni anno dalla mancata vaccinazione e dalle complicanze dell’influenza.
Sul fronte oncologico l’impegno è ad intervenire in una situazione che vede l’Italia quartultima in Europa per l’arrivo di farmaci innovativi già approvati a livello europeo; la richiesta che viene dai più alti rappresentanti del settore oncologico nell’ambito della Corte di Giustizia è di modificare il sistema di prenotazione degli esami specialistici, che oggi si basa sul nome dell’esame e non sul rischio effettivo corso dal paziente; si chiede inoltre l’abbattimento dei tempi di accesso a terapie e ad indagini diagnostiche, con 3 giorni di attesa nei casi delle urgenze e 10 giorni per le differite; l’adeguamento dei processi alle linee guida internazionali; si propone di puntare sulla personalizzazione delle terapie oncologiche e sulla diffusione degli screening che favoriscono la medicina personalizzata; di garantire uniformità di trattamento a prescindere dall’età e dal luogo di residenza.
La promozione di sinergie tra tutte le strutture ordinistiche del settore odontoiatrico, università e associazioni per risolvere i problemi specifici degli anziani è il cuore della proposta del Dipartimento Odontoiatrico, che propone inoltre di mettere a punto progetti di prevenzione odontoiatrica destinati alla terza età e di lanciare una rottamazione delle protesi dentarie incongrue.
Tra gli altri obiettivi della Corte: intervenire sul fenomeno dell’incontinenza urinaria, che in Italia interessa 4.200.000 persone, ovvero il 7,1% della popolazione, di cui 3 milioni di donne, sensibilizzando sulle possibili soluzioni chirurgiche e sull’impiego di medical device, con una precisa analisi costo-efficacia; superare la “cultura” del pannolone, costoso per la sanità, non risolutivo e mortificante per chi ne fa uso.
Informare i cittadini/pazienti sul tema dei presìdi medici soprattutto per le patologie croniche, con un adeguato impiego del consenso informato; rivisitare i criteri delle gare d’appalto penalizzanti per la ricerca; nuovi DGR che tengano conto delle nuove procedure stabilite dalla Conferenza Stato-Regioni.
Nell’area metabolica occorre rendere uniforme l’accesso alle terapie su tutto il territorio nazionale, puntare sull’associazionismo, sulla prevenzione e sulla diffusione dei corretti stili di vita.
Promuovere l’aderenza alla terapia nel campo delle malattie respiratorie, con particolare attenzione alla BPCO; assicurarsi, di fronte alla genericazione dei medicinali, che questa sia accompagnata da adeguate istruzioni, garantendo che non sia compromessa la continuità terapeutica; rendere accessibili ovunque i farmaci biologici approvati dall’AIFA. Sul fronte delle malattie cardiovascolari si invita a puntare sulla diffusione della prevenzione e soprattutto sulla sensibilizzazione rispetto all’importanza dell’aderenza alla terapia. Tra le soluzioni individuate, anche la creazione di uno specifico modulo di segnalazione delle reazioni avverse pensato per gli anziani.
Sul versante chirurgia la strada maestra è l’investimento sulla diffusione della chirurgia mini invasiva, con un impatto ridotto sia per la salute del paziente che sul piano dei costi, legati alle degenze prolungate per gli interventi “tradizionali”.
Dal Dipartimento Comunicazione, infine, coordinato dal giornalista scientifico Mario Pappagallo che ha visti riuniti giornalisti ed esperti di comunicazione medico-scientifica, la proposta di istituire un Osservatorio sull’informazione medico-scientifica online e di istituire un bollino blu per tutti quei siti e blog del settore. Il bollino dovrebbe essere assegnato al termine di un anno di osservazione da parte dell’organismo competente di FederAnziani.
Il Presidente di FederAnziani Roberto Messina e il Presidente della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute Giuseppe Pozzi hanno ricordato che il prossimo anno l’organismo passerà dagli attuali 15 Dipartimenti Socio-sanitari a 40, con il coinvolgimento di 3.600 medici su tutto il territorio nazionale.

Fonte FederAnziani

 

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