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Sul Sole 24 Ore Sanità dello scorso 9 aprile, l'intervento di Enrique Hausermann, presidente di AssoGenerici, nell'ambito dei problemi della filiera farmaceutica, legati alle difficoltà a seguito delle manovre economiche e della riduzione dei consumi interni e dell'export.

Ecco alcune sue dichiarazioni.
L’industria del farmaco deve fare fronte comune. “Oggi l’intero comparto – aziende, farmacie e distributori – non può fare altri passi indietro. Dobbiamo cominciare a pensare di stare tutti insieme, attaccati con una catena e dire tutti assieme alle autorità di regolamentazione – Aifa, ministero della Salute, Economia – che così non possiamo andare avanti, a meno che non si voglia scardinare il sistema farmaceutico italiano”. “L’industria più di così non può scendere; la distribuzione ha margini che – se ne ha – sono ridicoli; la farmacia è in totale sofferenza. In questa situazione dove si trovano i soldi per l’innovazione? Se non ci sono le risorse e soprattutto se le risorse non tornano al settore farmaceutico – come è accaduto negli ultimi anni – è tutto inutile”.
Il ritardo italiano sui generici. “Dobbiamo lavorare assieme per fare innovazione. Lo dico a ragion veduta: il mondo del generico non sta in piedi se non c’è innovazione. Ricordiamoci che i generici sono nati a metà degli anni Settanta perché allora scadevano i brevetti dei prodotti che erano stati sviluppati e registrati dopo il secondo conflitto mondiale. È da allora che si è creato un circolo virtuoso in molti Paesi. In particolare nel Paese che fa più ricerca al mondo – gli Usa – e che assorbe in termini di valore la quota percentualmente più elevata di generici. C’è quindi un’equazione che deve essere sostenuta da tutti i componenti del sistema farmaceutico. In Italia il farmaco generico ha avuto una genesi tardiva: il brevetto farmaceutico è stato introdotto soltanto nel 1978, a 20 anni di distanza dalla scadenza dei primi brevetti. L’evoluzione è stata relativamente lenta: il dato di dicembre 2012 ci assegna una quota del 16,5% a unità e dell’8,4% a valori”.

Il copayment in Italia e in Europa. “In Europa l’Italia è il Paese che rimborsa totalmente i farmaci. È un dato da tenere ben presente quando andiamo a fare i confronti sui prezzi medi europei: su questo tema spesso si fa confusione perché il valore del rimborsato in Italia corrisponde al prezzo al pubblico, cosa che non accade in molti altri Paesi, dove esiste un copayment molto importante. In Francia, a esempio, la quota rimborsata è del 75%. Il dato interessante è che l’italiano paga di tasca propria 850 milioni di euro per pagare le differenze di prezzo”.
Le differenze regionali. “Altro dato curioso è quello relativo alla penetrazione regionale dei farmaci off patent: si va da un 43% della Toscana a un 32,7% della Lombardia. Il rovescio della medaglia è dato dal livello di penetrazione dei farmaci generici: siamo al 18% a Trento e attorno all’8% in Campania e Calabria. Quello che è singolare è che le Regioni che hanno una maggior percentuale di sfondamento sono anche quelle che hanno una minore percentuale di penetrazione di generici”.

I biosimilari. ” Sono i prodotti di domani, introdotti all’inizio degli anni 2000. In Germania parliamo sostanzialmente di tre prodotti: l’eritroproietina, il filgrastrim e l’ormone della crescita, che assorbono una quota di mercato del 50%. In Italia soltanto filgrastim ha raggiunto lo stesso risultato: l’ormone della crescita è minimale mentre l’eritroproietina va dal 16 al 17% di quota di mercato. Questo è un problema per l’industria che sta sviluppando questo tipo di prodotti: in Italia c’è una difficoltà di accesso al mercato decisamente superiore a quella registrata nei Paesi del Nord Europa. Stiamo parlando di risorse estremamente importanti per il Ssn, risorse che però debbono essere assolutamente reinvestite nell’industria. Non possiamo permetterci che i soldi che lo Stato risparmia vengano utilizzati per settori diversi dalle Regioni. Questo è un obiettivo su cui bisogna lavorare assieme. Ma soprattutto non dobbiamo disperdere il valore che la nostra industria farmaceutica rappresenta per il sistema Italia”.

Fonte Assogenerici

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