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Al rito di passaggio degli esami di Maturità se ne accompagnano altri, in particolare quelli dei consigli impartiti agli studenti alla vigilia, per definizione non sempre graditi. C’è comunque qualche novità scientifica in proposito, che va presa sul serio.

Al rito di passaggio degli esami di Maturità se ne accompagnano altri, in particolare quelli dei consigli impartiti agli studenti alla vigilia, per definizione non sempre graditi. C’è comunque qualche novità scientifica in proposito, che va presa sul serio, e pone l’accento sulla qualità e, in particolare, sulla regolarità del riposo. A beneficio degli studenti, naturalmente, ma in realtà rivolta a tutti.

Si tratta di una ricerca realizzata a Boston e pubblicata su Scientific Reports, monitorando 61 studenti (dell’Università di Oxford, nella fattispecie) nelle loro abitudini notturne, e cercando legami con la successiva “performance” all’esame. Il primo esito, tutt’altro che sorprendente, è che il nesso c’è, sicché un cattivo riposo è strettamente correlato a esiti peggiori all’atto della prova.

Ma c’è una variabile a svettare in cima agli indicatori della qualità del sonno, ed è la costanza negli orari. “E’ emerso che andare a dormire e svegliarsi più o meno alla stessa ora ha la stessa importanza della durata del sonno”, notano gli scienziati americani, osservando inoltre come l’obiettivo della regolarità sia più facilmente perseguibile dell’altro - la durata - su cui incidono invariabilmente fattori individuali e l’incombenza dello stesso stress.

L’irregolarità è “scombussolante”, come facilmente percepibile, ma il punto è che ha precise conseguenze fisiologiche, come il cosiddetto “ormone del sonno”, la melatonina, il cui rilascio è risultato ritardato di ben tre ore tra gli studenti meno costanti. Tecnicamente, questo significa che, se essi hanno l’esame alle 9, per il loro corpo è come fossero ancora le 6 del mattino, con tutto ciò che consegue sul livello di “veglia” psico-fisica. E c’è un effetto ulteriore. E’ emersa una causalità tra la regolarità del sonno e la “qualità oraria” dello stesso: ossia, i meno costanti sono anche quelli che necessitano di più riposo nelle ore diurne, altra abitudine ritenuta poco sana (sempreché non si tratti di riposini di pochi minuti).

Sui consigli alimentari, poi, i media si scatenano. Ne ricordiamo qui solo un paio, legati proprio al sonno. Mangiare bene ma senza abbuffate né alcolici prima di coricarsi. E, al risveglio, vietato saltare la colazione, anche se lo stomaco sembra chiuso dall’ansia dell’imminente prova.

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