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Il soffocamento per un banale boccone: è una sventura in apparenza “sciocca” ma tristemente di diffusa che in Italia provoca almeno un decesso a settimana e merita dunque attenzione e prevenzione. Ecco i consigli del 118 e della Federazione dei Pediatri

Sembra una sciocchezza ma un boccone mal gestito provoca almeno un morto a settimana in Italia, soprattutto (ma non solamente) tra i bambini con meno di tre anni. Serve allora un salto di consapevolezza tanto dei rischi quanto dei rimedi, perché si tratta sovente di tragedie evitabili. “Ė importante che i genitori siano informati su come comportarsi in casi del genere”, esorta Mario Balzanelli, presidente della Società Italiana dei Sistemi 118, ricordando anche la disponibilità (gratuita) del suo Servizio a fornire chiarimenti alle famiglie. E pubblicando ora un apposito “vademecum”.

I suggerimenti riguardano soprattutto la necessità immediata di digitare quel numero. “Deve essere chiamato per primo e non per ultimo”, si spiega, per l’urgenza di un soccorso immediato, ma anche in quanto “gli infermieri operatori della Centrale Operativa organizzano e guidano la risposta emotiva disperata dei genitori e dettano in tempo reale le manovre salvavita da effettuare prima dell'arrivo del mezzo di soccorso”. 

Si tratta poi di evitare gli errori tipici del “fai da te”, come infilare le dita in gola cercando di rimuovere il corpo estraneo, il che spesso peggiora l’ostruzione anziché risolverla, spingendola in profondità. O ancora, spostare il corpo per portarlo in ospedale, cosa perlopiù deleteria oltre che vana, specie in presenza di un eventuale arresto cardiaco, su cui la risposta dev’essere invece un immediato massaggio localizzato.

Gli altri consigli  riguardano perlopiù la prevenzione, a iniziare dall’attenzione a evitare cibi troppo grossi, specie pezzi di carne o cilindrici e lisci (dagli acini d’uva ai wurstel), per non parlare di gomme da masticare o caramelle appiccicose. E naturalmente bisogna prestare attenzione anche agli altri oggetti, specie quelli piccoli (bottoni, biglie, monete), inclusi i giocattoli, che siano a norma e non si rompano facilmente. Perfino l’europarlamento si è occupato del tema discutendo ad esempio della dimensione minima delle “sorprese” contenute nelle uova di cioccolato, perché il fattore di rischio è reale.

Per quanto riguarda le tecniche d’emergenza da utilizzare, vale sempre (la consiglia anche la Federazione Italiana Medici Pediatri) la “manovra di Heimlich”. Si tratta, col bambino a testa in giù, di sistemare un pugno sopra l’ombelico, circondarlo l’altra mano e quindi spingere contemporaneamente verso l’interno e verso l’alto, per facilitare l’espulsione del corpo estraneo. Ripetendo la procedura fino all’arrivo dei soccorsi e comunque fino all’ottenimento dell’effetto desiderato.

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