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La combinazione di giochi online e di una debole stimolazione transcranica con corrente continua è in grado di contrastare e rallentare il declino della “memoria di lavoro”. A mettere a punto questo nuovo approccio, dimostrando che funziona, è stato un gruppo di ricerca composto da scienziati e scienziate e clinici dell’Università di Trento, della University of Birmingham (UK) e della Dalhousie University in Nuova Scozia, (Canada). I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Frontiers in Ageing Neuroscience. La “memoria di lavoro” è fondamentale nello svolgimento delle attività di ogni giorno, perché consente alle persone di interagire con l’ambiente in modo efficace ed efficiente. Purtroppo però questa forma di memoria peggiora con l’età e causa difficoltà quotidiane nelle persone con malattia di Parkinson, demenza e in quelle che sono sopravvissute a un ictus.

Gli esercizi terapeutici online, sviluppati per migliorare la memoria di lavoro, l’attenzione e lo stato di veglia, sono confezionati con un tipo di interfaccia coinvolgente che suona familiare a chi usa app o giochi online. La stimolazione cognitiva è infatti somministrata attraverso un dispositivo wireless che, nel corso di una seduta, applica una debole (2 milliampere) stimolazione transcranica con corrente continua (tDCS). Lo studio ha coinvolto persone in salute tra i 55 e i 76 anni di età, suddivise in due gruppi, uno dei quali di controllo. Entrambi i gruppi hanno eseguito i giochi online per venti minuti al giorno per un periodo di cinque giorni. Un gruppo ha ricevuto anche la stimolazione tDCS, mentre l’altro gruppo ha indossato il dispositivo tDCS (che assomiglia a una cuffia da nuoto) senza però ricevere il trattamento.

I ricercatori e le ricercatrici hanno misurato la capacità di memoria di lavoro come riferimento iniziale prima dello studio. A due giorni dalla sua conclusione, hanno riscontrato che la capacità di memoria di lavoro era migliorata considerevolmente in tutti i partecipanti, indipendentemente dal fatto che avessero ricevuto o meno la stimolazione tDCS. Tuttavia nelle persone più anziane la somministrazione della stimolazione tDCS ha consentito un vantaggio ulteriore. A beneficiare in modo particolare della combinazione di giochi di allenamento e tDCS sono state le persone più anziane con capacità di memoria di lavoro più bassa. Questa sottocategoria comprendeva persone di età compresa tra i 69,5 e i 76 anni. Il vantaggio è parso evidente fin dal primo giorno di allenamento ed è divenuto statisticamente importante entro la fine della formazione. “Il nostro approccio si basa su strumenti online e la somministrazione della stimolazione cognitiva avviene tramite un dispositivo che può essere utilizzato in qualsiasi luogo, con il dosaggio stabilito da remoto da un medico”, evidenzia Sara Assecondi, ingegnera biomedica, in precedenza alla University of Birmingham e ora al Centro Interdipartimentale Mente/Cervello-CIMeC dell’Università di Trento.

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