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Non solo conseguenza psicologiche, ma anche veri e propri danni fisici. I videogiochi possono essere molto pericolosi per i bambini. Uno studio condotto dagli scienziati Sydney Children’s Hospitals Network, in Australia, ha scoperto che i videogame possono provocare aritmie cardiache potenzialmente letale nei bambini predisposti alla problematica. I risultati dello studio, pubblicato sulla rivista Heart Rhythm, confermano che i videogiochi non sono certamente innocui, specialmente per i più piccoli.

Nel nuovo studio gli scienziati hanno documentato un modello non comune tra i bambini che perdono conoscenza durante sessioni di videogame. Il gruppo di ricerca ha eseguito una revisione sistematica della letteratura e avviato uno sforzo di sensibilizzazione internazionale per identificare episodi di questo tipo. Sono stati riconosciuti 22 casi di svenimento durante i videogiochi. Quelli con tema guerra risultavano essere la categoria di giochi più frequentemente associata agli episodi di malessere. Mentre le condizioni più comuni sono risultate la tachicardia ventricolare polimorfa catecolaminergica (CPVT) e la sindrome congenita del QT lungo (LQTS). Alcuni pazienti sono deceduti a seguito dell’attacco. È stata inoltre individuata un'alta incidenza di varianti genetiche potenzialmente rilevanti.

“I videogiochi – spigano i ricercatori – possono rappresentare un serio rischio per alcuni bambini con condizioni aritmiche e potrebbero essere letali per i pazienti con condizioni aritmiche, anche se non sono state precedentemente riconosciute. Consigliamo ai genitori di consultare immediatamente un cardiologo se i bambini perdono conoscenza durante un videogioco”. E aggiungono: “Sarebbe opportuno valutare ogni aspetto della salute cardiaca dei bambini e individuare i casi in cui il ritmo cardiaco accelerato può essere un rischio particolarmente acuto. I videogiochi provocano una stimolazione adrenergica che potrebbe rappresentare la base fisiopatologica di questo fenomeno”. Lo studio rileva che, sebbene questo problema non sia comune, sta diventando sempre più diffuso. “Speriamo che il nostro lavoro possa essere utile a tutti i nostri colleghi in ogni parte del mondo – conclude Jonathan Skinner, tra gli autori dello studio – in modo che sia possibile riconoscere il problema in modo tempestivo e proteggere i bambini che giocando ai videogiochi corrono un rischio per la salute cardiaca”.

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