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A tre anni d'età non si è troppo grandi per smettere di schiacciare un pisolino il pomeriggio. Interrompere questa sana abitudine, infatti, potrebbe compromettere lo sviluppo del cervello. Questo è quanto teorizzato da un gruppo di specialisti in uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Secondo questa teoria il pisolino metterebbe in gioco diversi meccanismi di bio-regolazione. I loro studi si sono concentrati principalmente sull'ippocampo, l'area del cervello responsabile della memoria.

Già precedenti ricerche condotti dagli stessi studiosi - tra cui Rebecca Spencer, specialista del sonno dell’Università del Massachusetts e Tracy Riggins, psicologa infantile dell’Università del Maryland specializzata nello sviluppo della memoria - avevano dimostrato che “c’è una differenza nello sviluppo dell’ippocampo per i bambini che fanno un pisolino e quelli che lo hanno interrotto”, sottolinea Spencer. L’ippocampo è il luogo dove vengono immagazzinati i ricordi a breve termine prima che si spostino nella corteccia cerebrale sede della memoria a lungo termine. “I sonnellini assolvono al compito di elaborare i ricordi”, spiega Spencer. Quando l’ippocampo immaturo dei bambini piccoli raggiunge il limite di ricordi che possono essere archiviati senza “interferenze” o dimenticanze, i bambini sperimentano una maggiore “pressione del sonno”. A sostegno di questa teoria i ricercatori hanno esaminato l’attività a onde lente dell’EEG, un marker neurobiologico nelle onde cerebrali registrate durante il sonno, per misurare l’accumulo di pressione omeostatica nel sonno. Il sonnellino consente ai ricordi di spostarsi nella corteccia, liberando spazio per la memorizzazione di ulteriori informazioni nell’ippocampo.

Spencer paragona l’ippocampo in via di sviluppo a un secchio di dimensioni variabili. “Quando l’ippocampo è inefficiente, è come avere un piccolo secchio”, dice. “Il tuo secchio si riempirà più velocemente e traboccherà, e alcuni ricordi si riverseranno e saranno dimenticati. Questo - continua - è ciò che pensiamo accada con i bambini che dormono più a lungo. Il loro ippocampo è meno maturo e hanno bisogno di svuotare quel secchio più frequentemente”. Quando l’ippocampo è più sviluppato, i bambini possono evitare di fare un pisolino perché il loro ippocampo è maturato al punto che il loro “secchio” non traboccherà. Possono conservare i ricordi fino alla fine della giornata, quando il sonno notturno può elaborare le informazioni dall’ippocampo alla corteccia, ipotizzano i ricercatori. Spencer afferma che le prove crescenti evidenziano l’importanza di fornire a tutti i bambini piccoli l’opportunità di fare un pisolino. “Alcuni di loro ne hanno ancora bisogno; altri potrebbero non averne bisogno, ma se lo prendono, sappiamo che andrà a beneficio del loro apprendimento e sappiamo che l’apprendimento è ciò che sta alla base dell’istruzione precoce”, conclude l’esperta.

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