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Dopo la pandemia i casi di diabete di tipo 1 nei bambini e negli adolescenti sono aumentati tantissimo e non sappiamo ancora il perché. Uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Network Open, che ha analizzato i dati di oltre 38mila giovani provenienti da diverse parti del mondo, ha rilevato che nel primo anno di pandemia, nel 2020, l’incidenza del diabete di tipo 1 nelle persone con un’età inferiore ai 19 anni è aumentata del il 14%. Nel 2021, invece, l’incidenza della malattia è cresciuta ulteriormente arrivando a un +27% rispetto al 2019.

Prima della pandemia, invece, l’incidenza del diabete di tipo 1 nei bambini aumentava a un ritmo costante di circa il 2-4% all’anno. “Ora all’improvviso vediamo un aumento di dieci volte”, evidenzia Clemens Kamrath, ricercatore alla Justus Liebig University di Giessen (Germania) in un editoriale pubblicato su Nature. “Questo è sicuramente un salto significativo, in una misura e a una velocità che non si pensava possibile”, aggiunge. Un altro cambiamento importante che emerge dallo studio riguarda i casi di chetoacidosi diabetica, una complicanza del diabete di tipo 1 potenzialmente fatale. Dal 2019 al 2020 l’incidenza della chetoacidosi è aumentata del 26%. I motivi dietro questa avanzata del diabete di tipo 1 e della sua complicanza grave sono ancora sconosciuti.

Per quanto riguarda la chetoacidosi, i ricercatori ipotizzano che l’aumento sia stato causato dalla maggiore riluttanza delle persone a rivolgersi a un medico alla comparsa dei primi sintomi della malattia per paura della pandemia. Invece sul perché ci siano più casi di diabete di tipo 1 nei giovani, le ipotesi sono molte. C’è chi sostiene che il virus Sars-CoV-2 possa aver danneggiato le cellule pancreatiche e c’è chi invece ritiene più probabile che l’infezione Covid-19 abbia fatto emergere in anticipo una malattia che sarebbe poi spuntata più in là negli anni.

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