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Attualmente è il primo test genetico disponibile in Italia che è in grado di valutare con precisione l’aggressività del tumore alla prostata e suggerire il trattamento più adatto. Si tratta di Prostatype, disponibile presso il Policlinico Tor Vergata di Roma. I metodi diagnostici standard non sempre permettono di prevedere con accuratezza l’evoluzione della malattia, portando in alcuni casi a terapie troppo aggressive, con effetti collaterali debilitanti (incontinenza, impotenza, ecc.); e sottotrattamento, con il rischio che un tumore ad alto rischio non venga adeguatamente contrastato.

Prostatype supera questi limiti grazie a un’analisi genetica avanzata che, combinando l’espressione di tre geni “staminali” con i parametri clinici tradizionali (PSA, Gleason, stadio tumorale), assegna un “P-Score” (Punteggio P). Questo indicatore predice il rischio di progressione del tumore, guidando medici e pazienti verso scelte terapeutiche più mirate e sicure. “Prostatype rappresenta un passo avanti nella lotta al cancro alla prostata”, spiega Giuseppe Novelli, genetista dell’Università Tor Vergata di Roma. “Grazie a questo test, possiamo ottimizzare le terapie, riducendo gli interventi invasivi non necessari e garantendo, al contempo, cure più efficaci ai pazienti a maggior rischio”, aggiunge.

In Italia il tumore della prostata rappresenta quasi il 20% di tutte le neoplasie che colpiscono gli ultracinquantenni. Negli ultimi decenni c’è stato un costante incremento della sua incidenza: l’aumento delle diagnosi è dovuto principalmente alla maggiore adesione ai programmi di screening. Individuando precocemente questo tumore, la percentuale della sopravvivenza dei pazienti ha raggiunto oltre il 90% a 5 anni dalla diagnosi.

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