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In Italia 2 milioni i giovani fra i 16 e i 35 anni d’età hanno una malattia andrologica che, in 1 caso su 10, potrebbe compromettere la fertilità. Nonostante questo, meno del 5% dei giovani uomini si è sottoposto almeno una volta a una visita dall’andrologo, mettendo così a rischio le future probabilità di concepimento e alimentando l’emergenza denatalità. Per questo la Società Italiana di Andrologia (SIA), in collaborazione con Rotary Club Roma, con il coinvolgimento della SIRU (Società Italiana della Riproduzione Umana), e le istituzioni lancia il progetto “Il Rotary per la crescita della natalità: visita andrologica per 200.000 diciottenni”. L’iniziativa partirà da settembre 2025 inizialmente nelle scuole di quattro regioni campione (Lazio, Calabria, Campania, Trentino Alto Adige).

“Il progetto punta a contrastare il fenomeno della denatalità nel nostro Paese, dovuta principalmente ad un declino della fertilità in entrambi i sessi, intercettando i giovani per far capire loro che devono e possono rivolgersi all’andrologo senza paura e che individuare una patologia oggi può aiutare a preservare la fertilità di domani”, spiega Alessandro Palmieri, Presidente SIA e Professore di Urologia alla Università Federico II di Napoli. “Il fattore tempo è infatti fondamentale per evitare che patologie banali diventino irreversibili”.

L’iniziativa si rivolge dunque agli studenti che hanno compiuto 18 anni d’età, ai quali verrà offerta la possibilità di accedere a una visita gratuita in una delle strutture pubbliche individuate insieme alle 4 Regioni coinvolte. “Il valore di questo progetto sta nella sua possibile attuazione in tutta Italia e rappresenta un importante momento di condivisione e trasferimento del sapere ai nostri giovani - aggiunge Antonio Aversa, ordinario di Endocrinologia all’Università di Catanzaro Magna Graecia e dirigente medico di I Livello all’AOU Renato Dulbecco di Catanzaro - . L’idea è quindi quella di contrastare la denatalità con la conoscenza, l’informazione, la sensibilizzazione e la diagnosi precoce”.

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