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La musica non è solo emozione e intrattenimento, ma può essere anche una nuova frontiera della riabilitazione neurologica dei pazienti con sclerosi multipla. È quanto emerso in occasione del congresso RiMS 2025, nell'ambito del quale sono state esplorate le basi neurali dell’interazione tra cervello, suono e ritmo, illustrando le prime evidenze scientifiche su come questa interazione possa essere impiegata per migliorare le funzioni motorie e cognitive in persone con sclerosi multipla, anche in presenza di profili clinici molto diversi. Benefici in questo ambito anche dalla immaginazione motoria guidata da stimoli ritmici, una tecnica che, attraverso la visualizzazione mentale del movimento, potenzia l’efficacia della riabilitazione.

Nel corso dell’evento, svoltosi in parallelo a ECTRIMS, il più importante evento scientifico europeo sulla SME, il Centro NeuroBRITE di FISM (Fondazione di ricerca AISM) a Genova ha presentato i risultati di uno studio pilota su una pratica tanto semplice quanto promettente, cioè camminare a ritmo di musica. “Questa attività potrebbe rappresentare più di un semplice stimolo motivazionale – spiegano i ricercatori – perché il ritmo attiva aree cerebrali che supportano il movimento, amplificando i benefici della riabilitazione”. Il congresso RiMS 2025 ha segnato un momento di svolta per la Rete Europea per la Riabilitazione nella Sclerosi Multipla, che annuncia il proprio passaggio a piattaforma internazionale, con un numero crescente di partecipanti da ogni continente.

Tra le principali novità di RiMS 2025, la nascita del primo comitato consultivo dei pazienti, un organo permanente composto da persone con sclerosi multipla che affiancherà l’executive board per orientare strategie e priorità: per la prima volta, la governance scientifica di RiMS integra in modo strutturato la voce diretta di chi convive con la malattia per migliorarne la qualità di vita integrando evidenze scientifiche, innovazione tecnologica e centralità della persona.

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