Un nemico invisibile si annida nello stomaco di oltre 24 milioni di italiani: l’Helicobacter pylori, batterio responsabile del 90% dei casi di cancro gastrico nel mondo. Nonostante interessi circa il 40% della popolazione, l’infezione resta largamente sottodiagnosticata, con conseguenze potenzialmente gravi per la salute pubblica, sottolinea la Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo (SINuC).
Spesso silente, il batterio può però danneggiare la mucosa gastrica, innescando un processo infiammatorio cronico che evolve dalla gastrite alle ulcere peptiche fino alla trasformazione neoplastica. Fattori come consumo eccessivo di carni e cibi conservati, carenza di frutta e verdura, fumo e alcol aumentano il rischio.
“I sintomi iniziali sono aspecifici e facilmente confondibili con un semplice bruciore di stomaco – spiega Maurizio Muscaritoli, presidente SINuC – e vengono trattati sintomaticamente, rendendo difficile la diagnosi precoce”. La situazione è aggravata dalla crescente resistenza agli antibiotici: sia i trattamenti di prima che di seconda linea mostrano tassi di successo in diminuzione, prolungando l’esposizione al rischio oncologico.
La maggior parte dei carcinomi gastrici viene diagnosticata in stadio avanzato, quando il tumore ha già invaso la parete dello stomaco e i linfonodi regionali. Gli esperti SINuC invitano quindi la popolazione a non sottovalutare disturbi gastrici persistenti, evitare l’automedicazione e rivolgersi a specialisti, aderendo ai programmi di screening quando disponibili, verso una strategia nazionale coordinata.