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Gli impianti dentali diventano più veloci. Si riducono infatti tempi di guarigione, fino a 5 mesi, grazie a nuove tecnologie che accelerano la formazione di nuovo osso. Attraverso l’utilizzo di “fattori di crescita” presenti nelle cellule staminali ricavate dalla polpa dei denti estratti, nelle piastrine e in gel contenenti proteine e acido ialuronico, è possibile stimolare lo sviluppo naturale di nuovo tessuto osseo e gengivale in tutto e per tutto uguali a quelli circostanti nativi. Queste procedure rigenerative innovative, che aprono orizzonti inimmaginabili fino a 10 anni fa, sono state al centro del congresso internazionale Osteology-SIdP che organizzato dal 23 al 25 ottobre a Firenze, dalla Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) e dalla Fondazione Osteology.

L’odontoiatria rigenerativa è in costante e rapida crescita con una spesa che in Italia si attesta oggi su circa 92 milioni di euro l’anno e che entro 5 anni si stima raggiungerà quasi 138 milioni. Un’espansione guidata dalla crescente domanda di impianti dentali legata all’invecchiamento della popolazione con circa 10 milioni di interventi in Italia, dalla crescente richiesta di procedure mininvasive e dai progressi della ricerca mai così avanzata. “Lo sviluppo di terapie rigenerative innovative – spiega Francesco Cairo, presidente SIdP e professore di Parodontologia dell’Università di Firenze – ha portato oggi ad approcci mininvasivi che velocizzano la maturazione dell’innesto riducendo i tempi di guarigione fino a 5 mesi, in base alla risposta individuale”.

La terapia con cellule staminali derivate dalla polpa dei denti estratti è tra i trattamenti più avanzati per rigenerare osso e gengive. Un’altra promettente procedura rigenerativa e minimamente invasiva, altamente efficace, è il trattamento con piastrine estratte dal plasma del paziente, di gravi riassorbimenti ossei. Per favorire la rigenerazione degli innesti esistono anche nuove molecole, come gel contenenti proteine derivate dalla matrice dello smalto dentale e polinucleotidi e acido ialuronico.

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