Ulcera gastrica, ulcera duodenale, gastrite acuta, gastriti croniche sintomatiche, gastropatie da FANS (antiinfiammatori non steroidei), esofagite da reflusso.
Granulato per sospensione orale - Bustine, dosate 1g o 2 g; polvere per sospensione orale 2g.
A che cosa serve
Il sucralfato è un complesso formato da uno zucchero, il saccarosio, e da idrossido di alluminio. Questo composto si lega alla mucosa gastrica creando una barriera fisica che previene il contatto dell'acido cloridrico con la parete gastrica. Proprio per queste sue caratteristiche, il sucralfato viene utilizzato per il trattamento dell’ulcera gastrica, dell’ulcera duodenale, della gastrite acuta, delle gastriti croniche sintomatiche, delle gastropatie da FANS (antiinfiammatori non steroidei) e dell’esofagite da reflusso.
Quanto ne serve
La dose raccomandata è di una bustina di granulato da 1g o 2 g, 2 volte al giorno.
Come e quando si prende
Il granulato deve essere assunto a stomaco vuoto, disciolto in poca acqua.
Effetti indesiderati, controindicazioni, interazioni
In seguito a uso prolungato del farmaco può insorgere stitichezza. Altri effetti meno comunemente riportati sono: disturbi gastroenterici (diarrea, flatulenza, nausea, vomito, senso di ripienezza gastrica), secchezza delle fauci, rash, prurito, vertigine, insonnia, cefalea, dolori lombari. La presenza di aspartame rende controindicato il prodotto nella fenilchetonuria. Usare con cautela, evitando trattamenti prolungati, in caso di insufficienza renale e di emodialisi. Il sucralfato può alterare la biodisponibilità di alcuni farmaci tra cui: tetracicline, ciprofloxacina, norfloxacina, ketoconazolo, cimetidina, ranitidina, digossina, fenitoina e teofillina. E’ consigliabile comunque interporre un intervallo di almeno due ore tra l'assunzione di sucralfato e quella di altri farmaci.