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CONOSCI I PRINCIPI ATTIVI

 Il principio attivo è il vero cuore del farmaco, la sostanza con il potere terapeutico.
Vuoi sapere quali sono i principi attivi alla base dei medicinali più usati?
In questa sezione puoi trovare tutte le informazioni sui principi attivi utili al trattamento delle patologie più comuni.

I testi contenuti in questa sezione sono realizzati da Egualia e sintetizzano le informazioni
desunte dai Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) e dei Fogli Illustrativi (FI)
aggiornati dei farmaci, autorizzati in Italia e contenuti nella Banca Dati AIFA (Agenzia italiana del farmaco).

 

Farmaco essenziale di classe A.

Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare 500 mg e 1g.

A che cosa serve

Trattamento delle infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da gram-negativi “difficili” o da flora mista con presenza di gram-negativi resistenti ai più comuni antibiotici.

Trattamento delle infezioni delle basse vie respiratorie, infezioni del tratto urinario, infezioni della pelle e strati sottostanti, infezioni delle ossa e articolazioni, in particolare il prodotto trova indicazione nelle suddette

infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi.

Quanto ne serve

Negli adulti, il dosaggio è di 1 g di in dose singola giornaliera.

Nei bambini viene somministrato per via intramuscolare alla dose singola giornaliera di 50 mg/Kg.

Come e quando si prende

Viene somministrato una volta al giorno attraverso iniezioni intramuscolari.

Avvertenze e indicazioni

Il trattamento di antibiotici a largo spettro altera la normale flora del colon e può permettere uno sviluppo eccessivo di clostridia, che può causare colite. Lievi casi di colite possono guarire a seguito dell’interruzione della terapia.

Nelle donne in stato di gravidanza il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità, sotto il diretto controllo del medico, valutando con attenzione i possibili vantaggi rispetto agli eventuali rischi. In caso di taglio cesareo cefonicid può essere somministrato soltanto dopo la legatura del cordone ombelicale. Durante il periodo di allattamento la somministrazione va effettuata sotto il diretto controllo del medico.

Non sono noti effetti negativi di cefonicid sulla capacità di guidare e sull’uso di macchinari.

Effetti indesiderati, controindicazioni, interazioni

Cefonicid è un antibiotico betalattamico della classe delle cefalosporine. I principali effetti collaterali comprendono eruzioni cutanee, orticaria, mal di testa, vertigini, nausea, vomito, diarrea e malessere addominale. Inoltre, talvolta può causare problemi al fegato e ittero da ostruzione delle vie biliari.

A seguito di somministrazione contemporanea di altre cefalosporine si possono verificare lievi fenomeni di nefrotossicità e la funzionalità renale deve essere controllata assiduamente.

Il suo impiego è controindicato in caso di ipersensibilità alle cefalosporine (spesso presente in chi è allergico alle penicilline), gravi alterazioni della funzionalità del fegato e dei reni. In gravidanza e durante l’allattamento va usata soltanto in mancanza di alternative valide.

Le cefalosporine possono interferire con altri farmaci. Per evitare inconvenienti è importante segnalare al medico tutti i medicinali da prescrizione e da banco, i prodotti fitoterapici e gli integratori che si stanno assumendo o che si vorrebbe utilizzare. In particolare, va evitata l’associazione con farmaci anticoagulanti, ormoni estrogeni (per esempio, pillola anticoncezionale e terapia ormonale sostitutiva) e antiacidi.

 

 

 

A cura di Ma.CRO Lifescience, startup dell’Università di Roma “La Sapienza”.

Scheda aggiornata a giugno 2023

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