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FederAnziani accende i riflettori sul problema della mancata vaccinazione del personale sanitario delle strutture pubbliche e delle cliniche private convenzionate. Il Piano nazionale per la prevenzione vaccinale 2012-2014, oggetto di intesa in seno alla Conferenza Stato-Regioni lo scorso 22 febbraio, e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 12 marzo 2012, ha dedicato un apposito capitolo alle vaccinazioni per gli operatori sanitari.

Secondo il Piano queste rivestono “un ruolo non soltanto di protezione del singolo operatore, ma soprattutto di garanzia nei confronti dei pazienti, ai quali l’operatore potrebbe trasmettere l’infezione, determinando gravi danni e persino casi mortali”. La cronaca degli ultimi mesi conferma, tuttavia, come queste ipotesi non siano casi di scuola, ma fenomeni reali negli ospedali italiani, dove carenze nella prevenzione per gli operatori portano danno ai pazienti e richieste di risarcimenti milionari a danno delle aziende ospedaliere. Per questo FederAnziani ha deciso di inviare una nota a tutti i direttori generali delle Asl, i vertici delle case di cura e i direttori generali delle aziende ospedaliere per verificare “chi rispetta le leggi e chi no”, come ha spiegato il presidente Roberto Messina. Secondo un’indagine del centro studi SIC Sanità in cifre di FederAnziani, meno della metà dei medici si vaccina, almeno negli anni più critici, mentre solo un terzo dei medici con più di 45 anni si vaccina ogni anno. Il 55,2% dei medici non si sono mai vaccinati. Quanto alla diffusione della vaccinazione tra gli infermieri, dall’indagine emerge che nemmeno un quinto dei personale infermieristico si vaccina regolarmente, e nelle città più piccole si riscontra un grado minore di sensibilizzazione; il 62,7% degli infermieri non si sono mai vaccinati. Nell’ultimo anno un infermiere su cinque ha contratto l’influenza. Il dato più interessante emerso dall’analisi complessiva delle domande, che fa emergere un rapporto ancora debole tra il cittadino e il vaccino in generale, è che sei su dieci all’interno del personale di cura che lavora nella sanità italiana, non si sono mai vaccinati contro l’influenza, pur essendo questa una regola preventiva prevista per questo tipo di attività (legge 626). I meno attenti alla prevenzione sono le donne (66,5% del personale sanitario di cura), gli operatori che esercitano in realtà urbane medio-piccole (66,3%) o con minore anzianità professionale (60,1%).

Alla luce di questi preoccupanti risultati, FederAnziani ha deciso di proseguire nella sua indagine contattando direttamente i direttori generali delle Asl, i vertici delle case di cura e i direttori generali delle aziende ospedaliere, responsabili della vaccinazione degli operatori sanitari, con l’intenzione di stilare una lista delle strutture, rendono noto ai cittadini quali rispettano la legge e quali no.

Fonte Federanziani

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