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Una campagna a livello mondiale per promuovere l’utilizzo di farmaci, cibo e sapere senza brevetto. È lo scopo di “Sblocchiamoli”, promossa da un gruppo di ong, associazioni e università di Italia, Spagna, India, Ecuador e Bolivia e co-finanziata dalla Commissione Europea nell’ambito del progetto “Knowledge, Health and Food for All”, per informare sugli effetti che i brevetti su farmaci, varietà vegetali e conoscenze, hanno sulla vita quotidiana di tutti i cittadini, e quindi coinvolgere gli amministratori locali nella tutela della biodiversità, dei diritti fondamentali e dei beni comuni.

 

In Italia il farmaco generico equivalente è stato introdotto nel 1996. Si tratta di “medicinali a base di uno o più principi attivi, prodotto industrialmente, non protetto da brevetto o da certificato protettivo complementare, identificato dalla denominazione comune internazionale del principio attivo o, in mancanza di questa, dalla denominazione scientifica del medicinale, seguita dal nome del titolare dell’AIC, che sia bioequivalente rispetto ad una specialità medicinale già autorizzata con la stessa composizione quali-quantitativa in principi attivi, la stessa forma farmaceutica e le stesse indicazioni terapeutiche”. In questi ultimi anni la crescita dell’utilizzo di queste medicine, che costano di meno, sono ugualmente sicure e sono senza brevetto (divenuto una sorta di brand pubblicitario per far pagare di più i prodotti, come fossero marche di vestiti), è stata costante, ma ancora troppo bassa: nel 2011 i generici hanno rappresentato il 14% sul totale delle confezioni dispensate ogni anno nel nostro paese, e il 7% della spesa totale (pubblica e privata, senza distinzioni di classi).

 

Fonte Assogenerici

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