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Un tavolo con istituzioni, medici, farmacisti, industria brand e generica che avvii un modello virtuoso di sviluppo in cui l’impulso all’uso di medicinali equivalenti alimenti la ricerca e l’innovazione. E’ la richiesta lanciata oggi da Giorgio Foresti, presidente di equivalentiAssoGenerici, nel corso del IV Convegno “Generici e biosimilari: le chiavi per la sostenibilità del Ssn” organizzato a Roma.“L’industria del generico – ha detto Foresti – è attiva nel nostro Paese da più di 10 anni con 50 aziende che danno lavoro a circa 10 mila persone. Il 60% della produzione degli equivalenti disponibili avviene proprio in Italia e non so se la stessa cosa si possa dire dei griffati. Nonostante la situazione italiana presenti ancora un forte ritardo in termini di quote di mercato, circa il 15% contro il 64% della Germania, l’83% del Regno Unito, il 75% degli Usa, occorre interpretare questi dati con atteggiamento positivo, come sfida per il futuro”.“L’attuale crisi finanziaria – ha aggiunto – rende ancora più imminente una revisione di comparto basata sulla gestione oculata delle risorse che consenta di garantire più salute per tutti, razionalizzando la spesa. Un’urgenza che si ripropone in questo momento più che mai. La crisi economica, la riduzione delle risorse destinate alla sanità, l’invecchiamento della popolazione e le prossime scadenze brevettuali possono infatti costituire fattori che favoriscono lo sviluppo del mercato del generico gettando le premesse per una sana riforma del sistema. Un sistema che miri a garantire appropriatezza, efficienza nella gestione delle risorse e accesso alle cure al costo più basso”.

Fonte FederAnziani

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