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Sembra quasi un’ovvietà, ma così è: c’è un legame tra la spesa sanitaria di un Paese europeo e il numero di morti per tumore in quel Paese. A confermarlo, uno studio presentato all’European Cancer Congress 2013 di Amsterdam e pubblicato sull’Annals of Oncology.

BrEAST (Breast European Adjuvant Studies Team), questo il nome dello studio, è stato condotto in Belgio con dati da tutta Europa, provenienti dai database dell’Oms, del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale. “Abbiamo osservato che maggiore era la spesa sanitaria, minori i decessi dopo la diagnosi di cancro. Un risultato particolarmente marcato nel caso del tumore alla mammella”, ha spiegato Felipe Ades, co-autore dello studio. “Inoltre, abbiamo osservato che nonostante gli sforzi che sono stati fatti in Europa per tentare di standardizzare questa voce del bilancio pubblico dei diversi governi, i ventisette paesi membri dell’Unione investono ancora in maniera molto diversa tra loro nella sanità, e dunque hanno valori di incidenza e mortalità per tumore molto diversi. E la differenza si nota in particolare se si mettono a confronto i paesi occidentali con quelli dell’est”.

Per giungere a queste conclusioni è stato considerato il PIL delle diverse nazioni, si è valutato quanta parte di esso sia destinata alla Sanità – per anno e per cittadino - e messi a confronto questi dati con le stime sulla porzione di pazienti che muoiono a seguito di una diagnosi di tumore. “Forse non stupisce che la spesa pro-capite per la sanità sia fortemente correlata al reddito della nazione”, ha spiegato Ades. “Ma stupisce che ci sia una sorta di netta cesura tra i Paesi dell’est e quelli occidentali: chi spende di più tra i primi (la Slovenia, con una spesa pro-capite di 2551 dollari), spende comunque meno di chi spende meno tra i secondi (il Portogallo, con una spesa annua a cittadino che si aggira intorno ai 2600 dollari)”.

Insomma, si tratta di una ricerca, secondo gli scienziati che l’hanno condotta, che dovrebbe avere un grande impatto sulle politiche sanitarie in Europa: c’è da aggiungere che, oltre a una minore mortalità per il cancro, i Paesi che spendono di più presentano anche un’incidenza maggiore per i tumori, probabilmente perché vengono riconosciuti e diagnosticati più facilmente.

Fonte Quotidiano Sanità

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