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La società Hexpress Ltd ha ricevuto dall'Antitrust, a seguito dell'istruttoria effettuata da AIFA e NAS con la collaborazione di un gruppo di lavoro sulle farmacie web illegali, l'ordine di sospendere la vendita di farmaci etici veicolata tramite i siti 121doc.net, it.121doc.net e 121doc.it.

La Hexpress Ltd dovrà adeguarsi alle direttive entro 5 giorni.

Lo comunica una nota dell’Aifa che parla del provvedimento come  dell'esito di un’indagine mirata, avviata per ragioni di tutela della salute pubblica da AIFA, NAS, Ministero della Salute, Ministero dello Sviluppo Economico, anche in considerazione delle segnalazioni di Guardia di Finanza - Nucleo Speciale Tutela Mercati, Federfarma e Federazione Ordine Farmacisti Italiani (FOFI), che ha indagato anche sui siti anagen.net e webpharmacy.biz.

È stata ricostruita la provenienza dei medicinali rispetto agli indirizzi web da parte degli esperti di AIFA e NAS attraverso strumenti di intelligence informatica. Particolare attenzione è stata posta al sito anagen.net, strutturato in modo tale da fungere come un vero e proprio “ponte virtuale” tra l’Italia e i siti localizzati nel Regno Unito, incluso Webpharmacy.biz, dedito alla commercializzazione di farmaci generici soggetti a prescrizione medica.

Alla base del provvedimento di sospensione il fatto che tutti i siti oggetto di indagine contenevano informazioni ritenute fuorvianti, con la capacità di indurre il consumatore italiano a ritenere erroneamente “lecito” l’acquisto di farmaci on line, nonostante ciò che prescrive la normativa, che non consente la vendita di farmaci su Internet. Le motivazioni del provvedimento sono da ricercarsi, in primo luogo nei gravi rischi per la salute cui sono esposti i consumatori laddove “indotti” ad acquistare farmaci con obbligo di prescrizione medica (prevalentemente quelli per il trattamento delle disfunzioni sessuali) senza i necessari controlli medici; i farmaci inviati a seguito di acquisto on-line, inoltre, erano accompagnati dal solo foglietto illustrativo in lingua inglese, contrariamente a quanto stabilito dalla normativa vigente nel nostro paese, che prevede l’obbligo di vendere al pubblico farmaci con indicazioni in italiano, ivi incluso il foglietto illustrativo.

Secondo la nota AIFA: Il provvedimento riguarda al momento i soli siti della società Hexpress Ltd.

Iniziative comequesta fanno parte dei progetti Europei FAKESHARE (2012) e FAKESHARE II (2013), presentati dall’AIFA in collaborazione con le Autorità farmaceutiche di paesi come l’Inghilterra, con l’obiettivo, tra gli altri, di rafforzare la collaborazione intersettoriale e internazionale nella lotta alla distribuzione illegale di farmaci attraverso Internet.

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