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Molto spesso sia i pazienti che i medici non sanno che molti medicinali di utilizzo comune sono di derivazione animale, come per esempio le eparine a basso peso molecolare derivate dai maiali, la gelatina dalle mucche, e gli estrogeni coniugati dai cavalli; ma  anche per gli eccipienti di uso comune, come il lattosio e il magnesio stearato, la provenienza non è specificata in etichetta. Infatti, un gruppo di ricercatori britannici ha verificato che nei 100 farmaci più prescritti almeno 74 contenevano uno o più eccipienti tra lattosio, gelatina e stearato di magnesio, ma era molto difficile individuarne la provenienza, anche contattando direttamente il produttore. Un problema emergente, se si considera che sono sempre di più le persone che per motivi personali scelgono di seguire una dieta vegetariana o vegana: che si tratti del rispetto di dogmi religiosi o di scelte condizionate da preoccupazione per l’ambiente, il fenomeno riguarda in Gran Bretagna il 5% della popolazione generale, ma il 12% dei cittadini di razza non caucasica. Sarebbe utile per tutte queste persone che la provenienza dei vari ingredienti fosse specificata in etichetta, o nel foglio illustrativo dei medicinali, ma al momento ciò non è permesso dalle norme europee che obbligano i produttori a segnalare solo la presenza di sostanze che possono provocare reazioni cliniche avverse. D’altra parte forse non sarebbe possibile elencare in etichetta tutte le possibili specifiche di ogni singolo ingrediente. La soluzione definitiva, suggeriscono gli autori dell’indagine, potrebbe essere quella di eliminare i prodotti di derivazione animale dai medicinali. Quando possibile, ovviamente. Il lattosio, per esempio, viene già prodotto da alcune aziende senza l'utilizzo di caglio, lo stearato di magnesio può essere ottenuto per sintesi chimica, senza ingredienti di origine animale, e sono già disponibili capsule vegetali per sostituire la gelatina.

 

Fonte farmacista33.it

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