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Sempre più giovani colpiti dalla malattia di Parkinson. Crescono, infatti, i casi in cui la malattia del sistema nervoso insorge in persone al di sotto dei 40 anni di età. «In Italia, 300mila persone sono affette da Parkinson, un numero destinato a raddoppiare nei prossimi 15 anni», hanno specificato gli esperti coinvolti nel meeting “Muoversi, conoscersi, sorridere”, che ha riunito le associazioni di volontariato attive a favore dei malati di Parkinson, coordinate da Parkinson Italia onlus. Nel corso dell’incontro è emerso come l’età d’esordio del Parkinson sia sempre minore: un paziente su 4 ha meno di 50 anni, il 10% ha meno di 40 anni e le famiglie con figli in età scolare, dove uno dei genitori è malato, sono più di 30mila. Inoltre, nei giovani la malattia ha un decorso più veloce e un’aggressività maggiore. Il problema, quindi, non è solo clinico, ma sociale e ha un forte impatto sulla vita di migliaia di famiglie. Oltretutto, sono ancora pochi i centri di cura specializzati e si valuta che il 65% dei malati non riceve cure adeguate alla sua condizione.

Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa causata dalla progressiva morte di cellule nervose (neuroni) situate nella cosiddetta “sostanza nera”, una piccola zona del cervello che produce una sostanza detta dopamina, necessaria per controllare i movimenti di tutto il corpo. Chi ha il Parkinson produce sempre meno dopamina, perdendo il controllo del suo corpo. Arrivano così tremori, rigidità, lentezza nei movimenti, fino all’invalidità totale. È stato dimostrato che i sintomi iniziano a manifestarsi quando sono già andati perduti il 50-60% dei neuroni dopaminergici; da qui la necessità di diagnosi precoci e di centri specializzati e competenti, oggi ancora poco diffusi sul territorio.

Purtroppo, tuttora non esiste una cura definitiva ma solo trattamenti sintomatici, che sono, tuttavia, disponibili anche come farmaci generici, quindi medicinali che uniscono efficacia a sicurezza e convenienza.

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