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Circa il 50% delle persone in terapia con le statine, cioè farmaci per abbassare il colesterolo troppo alto nel sangue, non assume il medicinale come dovrebbe o non lo prende affatto, nonostante sia prescritto dal medico. Il risultato è che, secondo uno studio finlandese, un evento cardiovascolare acuto (come l’infarto miocardico o l’ictus) su dieci è dovuto alla mancata assunzione delle statine.

Gli studiosi dell’università di Turku, in Finlandia, hanno scoperto che alcune caratteristiche legate allo stile di vita rendono più probabile la tendenza a non prendere i farmaci prescritti contro il colesterolo. Dopo avere studiato quasi 12.000 persone, i medici finlandesi hanno visto che le persone non obese o in sovrappeso, quelle che non avevano malattie cardiovascolari o che non erano fumatori erano più facilmente propense a non prendere correttamente i farmaci rispetto ai fumatori e agli obesi. Ma come, verrebbe da chiedersi, proprio le persone apparentemente più virtuose sono poi quelle più distratte? «In effetti è così – dicono gli autori dello studio – Chi ha più malattie concomitanti e quindi corre un rischio più elevato di malattie acute cardiovascolari è in genere più attento ai farmaci che deve prendere, come le statine».

Come fare per aumentare l’aderenza alla terapia ai farmaci contro il colesterolo? Una possibile risposta arriva da un altro studio, italiano, condotto in cinque Asl lombarde, che ha mostrato come il ricorso al farmaco equivalente anticolesterolo rispetto a quello di marca consenta una accettazione maggiore della terapia. «Uno dei motivi – spiega il professor Giorgio Colombo coordinatore dello studio – va individuato nel minore costo del farmaco equivalente che può essere acquistato pagando soltanto il ticket e senza ulteriori costi come invece avviene per lo stesso farmaco ma di marca. Questo consente un accesso più ampio alla cura contro il colesterolo che deve essere continuata per un lungo periodo».


 farmaci equivalenti anticolesterolo

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