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Nel 2013 aumenta del +3,5% il consumo di antibiotici, mentre la spesa si riduce del -3,4%. I dati scaturiscono dall’ultimo rapporto dell’osservatorio dell’impiego dei medicinali in Italia, rilasciato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). L’uso maggiore di antibiotici si osserva in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, mentre sono meno utilizzati nella Provincia autonoma di Bolzano, in Liguria, in Friuli Venezia Giulia e nel Veneto. Più in dettaglio, la minor spesa pro capite (7,2 euro) e il minor numero di prescrizioni (13,3 dosi giornaliere definite o DDD/1000 ab. die) si osservano nella Provincia autonoma di Bolzano, mentre la maggiore spesa pro-capite (25,0 euro) e il più elevato numero di DDD prescritte (33,8 DDD/1000 ab. die) sono registrate in Campania.

Le categorie maggiormente impiegate sono state le associazioni di penicilline, seguite da amoxicillina+acido clavulanico e macrolidi e lincosamidi. Gli antibiotici a brevetto scaduto rappresentano il 90,2% delle dosi di antibiotici totali e il 68,2% della spesa totale per antibiotici. Farmaci che sono presenti in farmacia come equivalenti e che, quindi, potrebbero fare risparmiare notevolmente i cittadini, a parità di efficacia.

Si continuano però ad osservare livelli elevati di inappropriatezza nell’utilizzo dei farmaci antimicrobici. L’impiego inappropriato di antibiotici supera il 20% in tutte le condizioni cliniche con particolare impatto per la laringotracheite (49,3%), cioè il mal di gola, in cui questi farmaci non sarebbero indicati.

Il rapporto ha evidenziato anche un più frequente utilizzo di antimicrobici nelle donne, in particolare nelle fasce di età adulta.

antibiotici equivalenti generici


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