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Aumentano i consumi dei farmaci a brevetto scaduto, sia dei cosiddetti originator o di marca, sia degli equivalenti (che contengono gli stessi principi attivi), ma per questi ultimi siamo ancora lontani dalla diffusione osservata in altri Paesi europei.

«I prezzi degli originator a brevetto scaduto sono ormai bassi, qualche volta superiori solo di pochi centesimi rispetto agli equivalenti - spiega Federico Spandonaro, professore aggregato di economia dell'Università di Tor Vergata a Roma -. In termini di risparmio per il Servizio sanitario, tuttavia, non cambia nulla, perché la differenza è totalmente a carico del cittadino». Una differenza non trascurabile: solo nel 2013, gli italiani hanno speso 861 milioni di euro per pagare la differenza tra un ex griffato a brevetto scaduto e un generico "puro", come evidenziano i dati di Assogenerici, l'associazione che raggruppa i produttori di #farmaci #equivalenti e #biosimilari (simili ai biotecnologici in commercio di cui è scaduto il brevetto).

Molte Regioni hanno scelto di incentivare l'uso degli originator a brevetto scaduto e degli equivalenti per contenere la spesa di farmaci di fascia A. «Se tutte raggiungessero i risultati delle Regioni più virtuose – dice il presidente di Assogenerici, Enrique Häusermann - i risparmi sarebbero di 767 milioni di euro l'anno per 18 categorie terapeutiche, come segnala il documento dell'Aifa "Indicatori di programmazione e controllo dell'assistenza farmaceutica convenzionata"».

Per quanto riguarda i biosimilari, in analogia a quanto avviene per gli equivalenti, il loro impiego è limitato rispetto ad altri Paesi europei, ma sta crescendo. Il Rapporto dell’Osservatorio sul consumo dei medicinali (OsMed) relativo all’anno 2013, mostra che, per i soli biosimilari a base di epoetina, il miglioramento degli indicatori di appropriatezza ha fatto risparmiare al Servizio sanitario circa 8 milioni di euro.

Nel 2015 scadranno i brevetti di altri medicinali di ampio utilizzo per diverse malattie e quindi è prevedibile un ulteriore risparmio per il Sistema sanitario nazionale. Tutto bene quindi? Non proprio. Sulle modalità di prescrizione dei biosimilari, infatti, secondo il recente rapporto sul "Federalismo in sanità" di Cittadinanzattiva, si registrano importanti difformità di interventi e interpretazioni da Regione a Regione. A scapito prima di tutto dei cittadini.

 generici equivalente risparmio

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