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I portafogli italiani sempre più leggeri anche per l’acquisto dei farmaci.

La spesa a carico dei cittadini italiani per i medicinali di classe A, quelli cioè eleggibili a rimborso dal sistema sanitario, è aumentata dal 2003 al 2013 del 69,4%. Lo denuncia il 10° Rapporto Sanità dell'Università Tor Vergata di Roma, elaborato dai ricercatori del Consorzio per la ricerca economica applicata in sanità (Crea), appena presentato nell'Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati.

I dati rilevati dagli esperti dell’università di Tor Vergata dimostrano che la compartecipazione alla spesa per i farmaci incidono molto più nel meridione che nel settentrione (7,7% sulla spesa farmaceutica della Regione Sicilia, contro il 2,2% della P.A. di Bolzano). Una dimostrazione, quindi, di iniquità in Sanità con differenze regionali nella spesa out of pocket notevoli, superiori anche al 40%. "In campo farmaceutico - spiegano gli esperti del Consorzio - le spese dirette 'sgravano', ormai in misura rilevante, il sistema pubblico da oneri, aiutando di fatto a mantenerne la sostenibilità".

E il ministro Beatrice Lorenzin, in una nota inviata alla presentazione del Rapporto dice che “è necessario aumentare le capacità del sistema sanitario di convertire le risorse in valore, tenendo presente che l'investimento in salute è il presupposto per la crescita e lo sviluppo di un paese”.

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