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Si chiama Sindrome Metabolica e indica una serie di alterazioni che, se presenti contemporaneamente, possono essere molto rischiose per la salute. Non si tratta di una vera e propria malattia ma piuttosto di uno stadio di pre-malattia che, se trascurato, può condurre all'insorgenza di gravi conseguenze cardiovascolari, al diabete e ad altre disfunzioni del metabolismo. Per questo motivo, spiegano gli specialisti dell’Associazione Nazionale dei Medici Cardiologi Ospedalieri (Anmco), riconoscere per tempo la Sindrome Metabolica significa a tutti gli effetti prevenire le malattie del cuore e del metabolismo.

Negli ultimi anni le persone colpite da patologie cardiovascolari sono aumentate nel nostro Paese e in generale in tutto il mondo occidentale. Le cause di questa aumentata incidenza, quando non sia presente una predisposizione genetica, sono spesso da ricercare in un errato stile di vita caratterizzato da un'eccessiva sedentarietà, da un'alimentazione scorretta e poco equilibrata, dall'abuso di alcolici e dal fumo.

La Sindrome Metabolica interessa circa 14 milioni di italiani, di entrambi i sessi, con età compresa principalmente tra i 30 e i 60 anni: per tutte queste persone il rischio di andare incontro all'infarto o all'ictus è fino a cinque volte maggiore rispetto alle persone sane.
Le ricerche svolte hanno portato all’identificazione di cinque fattori di rischio che aumentano la possibilità di sviluppare le malattie cardiovascolari e il diabete e che sono le condizioni per le quali oggi si parla di Sindrome Metabolica.

In un soggetto a rischio, almeno tre dei seguenti valori presentano un’alterazione:

  • un accumulo di grasso addominale che determini una circonferenza superiore a 94 cm per gli uomini e di 80 cm per le donne;
  • una bassa concentrazione ematica di colesterolo HDL (cosiddetto colesterolo buono) con valori inferiori a 40 mg/dl nell'uomo e a 50 mg/dl nella donna;
  • un'alta concentrazione nel sangue di trigliceridi, con valori superiori a 150 mg/dl;.
  • una condizione di pressione arteriosa alta, con valori superiori a 130/85 mmHg;
  • un livello di glicemia a digiuno alto, con valore superiore a 110 mg/dl (anche questo poi ridotto a 100 dall'IDF).

L'alimentazione e l'attività fisica giocano quindi un ruolo fondamentale nella prevenzione della Sindrome Metabolica: aumentare l'attività fisica regolare e ridurre il peso corporeo, associando agli esercizi una dieta regolare, povera di grassi e ricca di frutta e verdura, è un’ottima ricetta per evitarla.
È inoltre utile programmare visite di controllo, verificare la pressione sanguigna, il colesterolo e i livelli della glicemia a intervalli regolari. Nei casi in cui sia necessario, si dovrà ricorrere a farmaci che per il controllo di queste condizioni sono disponibili anche come equivalenti. Alla loro documentata efficacia e sicurezza si unisce la convenienza economica, aspetto non secondario nelle terapie croniche.

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