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Sono 382 milioni i malati di diabete mellito di tipo 2 nel mondo, saliranno a 592 milioni nel 2035, con un aumento del +55%. È il dato emerso dal convegno 'Prendersi cura del cittadino con patologia cronica: risultati e prospettive', organizzato a Genova a Palazzo Ducale da Anci Liguria, Federsanità e Fiaso.

"Sono 3 milioni le persone affette da diabete oggi in Italia, un milione di persone pur avendo la malattia non ne ha coscienza - sottolinea il presidente nazionale di Federsanità Servizi Maurizio Dore Il diabete di tipo 2 riduce l'aspettativa di vita in Italia da 5 a 10 anni. Più l'età media della popolazione italiana invecchia, più avremo persone affette da diabete di tipo 2, con l'aumento del rischio di patologie concomitanti".
Il costo medio del trattamento sanitario di un paziente diabetico oggi in Italia è di 2.783 euro all'anno, di cui solo il 7% per il costo dei farmaci, il 25% per le terapie contro le complicanze, il 68% per i ricoveri ospedalieri e le cure ambulatoriali. "I farmaci antidiabete costano 559 milioni di euro ogni anno all'Italia, su un totale della spesa per il diabete di circa 10 miliardi di euro, quasi il 10% del Fondo Sanitario Nazionale - spiega Dore -. Prevenzione, efficiente controllo della malattia e utilizzo dei farmaci anti-complicanze sono le uniche strade per tenere sotto controllo questa voce della spesa sanitaria in costante aumento negli ultimi anni".

E i diabetici chiedono il rispetto dei loro diritti, come cittadini e come malati. “I diritti di coloro che hanno il diabete sono gli stessi diritti umani e sociali delle persone senza diabete. I diritti comprendono, fra gli altri, la parità di accesso all’informazione, alla prevenzione, all’educazione terapeutica, al trattamento del diabete e alla diagnosi e cura delle complicanze. Il sistema sanitario deve garantire alla persona con diabete l’accesso a metodi diagnostici e terapeutici appropriati, in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Il diritto delle persone con diabete a vivere una vita sociale, educativa, lavorativa al pari delle persone senza diabete deve essere considerato un obiettivo delle azioni di governo.” Sono queste le parole che aprono la nuova versione de “Il Manifesto dei diritti e dei doveri della persona con diabete”, documento promosso da Diabete Italia, Comitato per i Diritti della Persona con Diabete e Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation (IBDO) e presentato alla Camera dei Deputati a Roma, con il Patrocinio dell’Intergruppo parlamentare “Qualità della vita e diabete” e dell’Associazione parlamentare per la prevenzione e la cura delle malattie croniche non trasmissibili e la sostenibilità del sistema sanitario.

“Le Associazioni fra persone con diabete hanno da tempo chiaro che le risorse a disposizione sono limitate: ridurre gli sprechi è compito anche delle persone con diabete, così come vigilare sull’appropriata erogazione dei servizi, dei farmaci e dei presidi”, ha affermato Salvatore Caputo, Presidente di Diabete Italia, nel presentare il documento. "L’appropriatezza è un dovere di chi prescrive ma anche di chi riceve: inutile chiedere quello che non serve, moltiplicare inutilmente gli esami diagnostici, utilizzare strumenti più costosi che contengono funzioni per noi inutili. In una parola, ricade anche sulla persona con diabete, così come sulle Associazioni, il dovere di collaborare alla sostenibilità della spesa sanitaria. Aver presente i propri doveri nel momento in cui si è portatori di un diritto gioca a favore delle Associazioni e dei Coordinamenti regionali nel dialogo con le Istituzioni”.

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