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Il consumo di sale cambia da regione a regione in Italia. E con esso anche l’impatto che ha sulla salute cardiaca delle persone. È questo il risultato di una ricerca pubblicata sulla rivista di settore British Journal of Medicine. Che ci indica come ad influire sulla nostra salute, anche se non viene adeguatamente percepito, concorrano anche le differenze economiche e sociali.

L’Italia in questo caso sembra quasi divisa in due: il Nord ed il Centro da una parte ed il Meridione dall’altra, in base alla scolarizzazione ed alla ricchezza. Ed è quest’ultimo a far registrare un consumo di sale molto più alto con le relative conseguenze. Questo minerale, se utilizzato in eccesso, può causare ritenzione idrica e tutta una serie di disturbi tra i quali pressione alta e scompensi elettrolitici.

I dati sono stati raccolti nell’ambito del Programma MINISAL-GIRCS e dimostrano come nelle regioni del Sud il consumo di sale sia pari a 11 grammi circa a persona rispetto ai valori del resto di Italia, inferiori ai 10 grammi. Questo comportamento alimentare ha forti ripercussioni sulla salute, mettendo come già anticipato le malattie cardiache in prima linea: “Questo studio ci fornisce indicatori importanti per la costruzione di strategie mirate di informazione e prevenzione delle malattie cardiovascolari e va nella direzione auspicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che indica proprio nella riduzione del consumo di sale alimentare uno degli obiettivi prioritari di queste strategie”, commenta   Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.

A differente consumo di sale corrispondono incidenze diverse di ipertensione e rischi cardiovascolari. Analizzando il rapporto sodio-potassio nel campione studiato, composto da 3857 donne e uomini di età compresa tra i 39 ed i 79 anni, è stato possibile verificare come ad alti valori di sodio corrispondessero bassi valori di potassio, una situazione non ideale a livello cardiovascolare. Come risolvere il problema? Consumando meno sale e mangiando più frutta. Nei casi tuttavia in cui la pressione troppo alta del sangue non diminuisca dopo adozione di uno stile di vita idoneo, è necessario avviare una terapia farmacologica con preparati oggi disponibili come farmaci equivalenti efficaci e accessibili a tutti.

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