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Di solito l’organizzazione umanitaria si tiene alla larga dalle discussioni sui farmaci, stavolta no, perché la vicenda è davvero grossa e, se andasse nella direzione sbagliata, comprometterebbe la cura vitale di decine di milioni di persone.

Medici Senza Frontiere, che fa affidamento ai farmaci generici per le sue attività di tutto il mondo, sostiene questo sforzo per rendere il sofosbuvir producibile in via generica ”. Di solito l’organizzazione umanitaria si tiene alla larga dalle discussioni sui farmaci, stavolta no, perché la vicenda è davvero grossa e, se andasse nella direzione sbagliata, comprometterebbe la cura vitale di decine di milioni di persone.

Sull’India, per la verità, Medici Senza Frontiere (MSF) era intervenuta anche sei mesi fa, in occasione della visita del premier Modi al presidente americano Obama, esortando Delhi a difendere il suo ruolo di “farmacia dei paesi in via di sviluppo” che produce medicinali generici per oltre 60 paesi meno abbienti, in virtù di alcune concessioni riconosciute nel tempo anche dalla comunità internazionale in tema di proprietà intellettuale.

Adesso si arriva al dunque, al “caso dei casi”, quello di un farmaco contro l’epatite C, distribuito “a prezzi esorbitanti” secondo Msf, tra gli altri. C’è un’azienda statunitense, la Gilead Sciences, che vorrebbe far valere un brevetto, al fine di “impedire di acquistare versioni più economiche ancorché dalla stessa efficacia”. La pretesa è stata già respinta da altri paesi, ritenendo l’ originator poco innovativo, e contenziosi sono in corso anche in Europa. Una causa giudiziaria è ora iniziata in India, e interessa quel miliardo di anime che non possono permettersi il medicinale.

Su tale farmaco costoso si è mossa concretamente anche l’Agenzia Italiana del Farmaco, il cui Direttore Generale Luca Pani ha pubblicamente invocato “ trasparenza e responsabilità” nelle determinazioni di prezzo.

In tutto questo va fatta una precisazione, su di noi. Nonostante le mille rassicurazioni delle autorità italiane ed europee, permane in qualcuno il timore che il generico sia “roba made-in-India”, o prodotto in altri paesi di cui ci fidiamo meno. Il timore è infondato, anche perché le norme e i controlli imposti nel Vecchio Continente sono implacabilmente più rigorosi che in qualsiasi altro posto al mondo. Lo riconosce anche la Federazione delle Associazioni Italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco, che nota: “ C’è chi fugge dall’Italia per trovare il farmaco low cost e chi snobba quello che ha in casa”.

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